01 luglio 2006

I brasiliani e lo sport

Lo sport, e soprattutto il calcio, riveste per i Brasiliani, tutti, indipendentemente dal colore della pelle e dal ceto sociale, un importante ruolo di aggregazione sociale. Quando sugli schermi va in onda la finale del campionato brasiliano o una qualsiasi partita della nazionale - la famosa Seleção verde e oro - il paese si ferma; quando il campione di turno segna un gol, ecco che dalle finestre esplodono i botti, insieme ai boati di gioia, e anche se si tratta di un tiro moscio viene definito un “golaço”…

Molti bambini, soprattutto fra i più poveri, sognano di diventare grandi campioni per sfuggire alla miseria e dedicano la loro giovane vita a questo obiettivo; anche Recife ha dato i natali a qualche grande campione, come Rivaldo o Juninho Pernambucano che attualmente gioca nella seleção.

Il grande Pelé rappresenta ancora oggi un modello sportivo e umano ineguagliabile, così come il mito del grande Ayrton Senna scomparso proprio a Bologna 10 anni fa. Negli ultimi anni il Brasile, grazie alle vittorie di alcuni campioni che hanno contribuito alla diffusione di altre discipline, ha iniziato ad affermarsi anche in altri sport come il tennis, la ginnastica artistica, il nuoto, la pallavolo e il basket.

Mexico 70: Brasile campione del mondo in piena dittatura militare

Nel 1970 il Brasile del grande Rei Pelé sconfiggeva l’Italia nella finale della Coppa del Mondo a Città del Messico: era l’epoca del cosiddetto miracolo brasiliano. In realtà il paese stava attraversando uno dei più drammatici momenti della sua storia recente.