16 settembre 2007

Corso di portoghese a Bologna, ci siete?

Insisto, vi molesto.
Mercoledì 19 settembre a partire dalle ore 18 presso il Circolo Arci Benassi (V.le Cavina 4, Bologna) iscrizioni al corso di lingua e cultura brasiliana.
Alcune informazioni:
- 20 incontri di 90 min (2 unità didattiche di 45 min)
- inizio del corso: mercoledì 26/09/2007
- orario: dalle 20:30 alle 22:00 oppure dalle 21:00 alle 22:30 (da valutare col gruppo)
- fine del corso a marzo 2008
- costo complessivo del corso: 250 Euro (soci Coop sconto 10%)

Divulgate, se potete.
(per ulteriori informazioni, scrivete a: italianabrasiliana@yahoo.com)

14 settembre 2007

16 anni fa (è un po' personale, portate pazienza)

Il 14 settembre 1991, esattamente 16 anni fa, mi trasferivo in Brasile per lavorare in un progetto di sviluppo a Matriz de Camaragibe, una piccola località situata nello stato di Alagoas, nel Nordest del Brasile, in mezzo alle piantagioni di canna da zucchero. Atterravo a Recife (che, anni dopo, sarebbe diventata a tutti gli effetti la mia città di adozione) alle 3 del mattino di domenica 15 settembre, e cominciava così la mia nuova vita.
Ad aspettarmi all'aeroporto trovai Padre Diego Vanzetta - ancora oggi un grande, grandissimo amico - che mi caricò sulla Uno bianca della parrocchia e mi accompagnò a Matriz. Saremmo dovuti arrivare prima dell'alba, se non si fosse bucata una gomma. Così, nel buio della notte e in una situazione ad alta pericolosità (rischio di assalto, rapina, violenza...), io con la mia maglietta bianca stavo in piedi davanti alla macchina in modo da riflettere la luce dei fanali accesi e permettere al povero Diego di sostituire la ruota...
Ricordi che oggi mi fanno sorridere di tenerezza. Chi era quella ragazzina entusiasta e spaurita? Ero proprio io?...

Amici che mi leggete, se potessi vi offrirei da bere perché questi giorni per me rappresentano veramente un "anniversario di matrimonio". Brindate con me, se potete.

09 settembre 2007

Diego Hipólito, il migliore del mondo


Il ginnasta brasiliano Diego Hipólito ha vinto per la seconda volta una meritatissima medaglia d'oro per il corpo libero ai Campionati del Mondo di Ginnastica Artistica.

Diego era già stato medaglia d'oro a Melbourne nel 2005, e argento l'anno scorso. Un bravo ginnasta, con un corpo perfetto e un sorriso accattivante.

Inaspettato invece il bronzo per Jade Barbosa negli individuali, medaglia conquistata a pari merito con la nostra piccola, grande Vanessa Ferrari.

Il Brasile poco a poco si fa strada anche in sport nei quali fino a qualche anno fa non eccelleva. Un ottimo stimolo per i bambini e i giovani, affinché comincino a uscire dalla schiavitù del calcio.
Un grande paese merita di mostrarsi al mondo con grandi campioni.
Bravo Diego e brava Jade. Avanti così.


08 settembre 2007

Rinazionalizzazione della Vale do Rio Doce

La Companhia Vale do Rio Doce, che opera nel campo minerario ed energetico, era stata privatizzata nel 1997 dal primo governo di Fernando Henrique Cardoso.
Oggi è in corso un vasto movimento popolare che ne chiede la rinazionalizzazione (reestatização).
La Vale era un'impresa in attivo che, secondo i difensori della rinazionalizzazione, 10 anni fa fu di fatto svenduta, privando il paese di una significativa fonte di entrate.
Il valore d'acquisto dell'impresa statale, infatti, è stato pari a 3,4 miliardi di reais (pari, al cambio attuale, a circa 1 miliardo e mezzo di euro), mentre il solo valore del patrimonio liquido dell'impresa avrebbe ammontato a 40 miliardi di reais.
Ufficialmente la gara è stata vinta dalla banca Bradesco, ma fonti attendibili sostengono che dietro all'operazione di acquisto si nascondano alcuni colossi finanziari statunitensi fra cui la Nation Bank.
In questi giorni i movimenti popolari stanno raccogliendo le firme per un plebiscito (referendum) che annulli l'asta e restituisca allo stato il patrimonio e la gestione della Compagnia. Lula sostiene che la rinazionalizzazione della Vale "non è una priorità del governo", ma il congresso nazionale del PT svoltosi nello scorso fine settimana a S. Paolo ha dato pieno appoggio all'iniziativa.
Numerose anche le opinioni contrarie alla rinazionalizzazione della Compagnia, soprattutto da parte di chi sostiene che le imprese statali sono la culla della corruzione e dei clientelismi.
Ovviamente la questione non è riducibile a mere considerazioni di tipo ideologico: ci sono questioni economiche non indifferenti in ballo. La Vale è e rimane la principale impresa mineraria del Brasile. Se viene gestita da mani straniere, quale sarà il prezzo di vendita dei prodotti estratti, quello utile al Brasile o quello funzionale agli acquirenti esteri?
È il solito, annoso problema dei prezzi delle materie prime decisi dai compratori, quando i venditori sono i paesi emergenti o in paesi poveri (succede a loro quello che succede a noi traduttori: il prezzo lo fa chi acquista e non chi vende. Vorrei vedere noi andare dal salumiere e dirgli che il prosciutto lo vogliamo pagare 8 euro al chilo...).
Diciamo allora che, a livello puramente teorico, poco importa se la Vale è pubblica o privata, a condizione che il prezzo dei minerali lo decida il Brasile. Ma a livello pratico, va da sé che questa operazione sarebbe più facile se la Companhia fosse in mani brasiliane anziché in mani statunitensi...

07 settembre 2007

7 settembre 1822: indipendenza o...?

Al grido di Indipendenza o morte! sulle rive del fiume Ipiranga, il principe reggente Dom Pedro sancì la cosiddetta indipendenza del Brasile. Era il 7 settembre 1822.
Per questo il 7 di settembre è festa nazionale in Brasile, è il Dia da independência, la cosiddetta "emancipazione" del Brasile.
Ma quale emancipazione?, verrebbe da dire.
Dom Pedro disse eu fico, io rimango, quando la famiglia reale portoghese decise di rientrare in Portogallo. I reali erano di fatto scappati da Lisbona per sfuggire a Napoleone e avevano trasferito la corte a Rio de Janeiro. Scampato il pericolo napoleonico, in Portogallo iniziarono delle agitazioni promosse dalla borghesia mercantile, dal clero e dai militari; si trattava di movimenti che toccavano l'economia del paese, e che imposero il ritorno in patria di Re Giovanni (Dom João VI).
Il primo re del Brasile, quindi, altri non fu che l'erede al trono del Portogallo...
Un'altra cosa di cui non si parla è che, in cambio dell'indipendenza, il Brasile si accollò il debito apocalittico che il Portogallo aveva con l'Inghilterra. Per dirla in parole povere, l'indipendenza è stata venduta al Brasile.
La storia del debito estero del gigante sudamericano ha quindi radici antiche, molto antiche...

Negli anni 90, accanto alle tradizionali sfilate militari, i movimenti popolari lanciarono la manifestazione del Grito dos excluídos", il grido degli esclusi, che ancora oggi riunisce migliaia di persone nelle principali piazze delle capitali e delle grandi città. Le previsioni per la città di Recife, quest'anno, sono di diecimila manifestanti. Ho dovuto frugare parecchio in rete per trovarne notizia. I giornali parlano solo della sfilata militare e del "riscatto del sentimento patriotico"...

Indipendenza vera, per tutti: quando?
Feliz 7 de setembro.