16 febbraio 2008

E l'Orso d'oro va in Brasile...


Il polemico e violento "Tropa de elite" di José Padilha vince a sorpresa l'Orso d'oro come miglior film al Festival di Berlino, esattamente 10 anni dopo Walter Salles con "Central do Brasil" (grazie al quale anche l'attrice protagonista, la grande Fernanda Montenegro, vinse l'Orso d'argento).

La trama: il Capitano Nascimento comanda lo squadrone del Battaglione di Operazioni Speciali (BOPE), la cosiddetta Tropa de Elite (squadrone scelto) della polizia di Rio de Janeiro. Il Capitano vorrebbe lasciare la squadra perché sta per diventare padre e viene spesso assalito da attacchi di panico, ma prima deve trovare un sostituto alla sua altezza. A tale scopo, prende in considerazione come candidati gli aspiranti Neto e Matias, suoi amici d'infancia che condividono con lui l'indignazione per l'ondata di corruzione che colpisce la polizia di Rio.

Il film
è salito agli onori della cronaca in quanto prima ancora di essere lanciato sul mercato cinematografico erano già in circolo numerosissime copie pirata. Si dice che circa 11 milioni di brasiliani abbiano assistito al film in modo illegale.
La pellicola è stata al centro di polemiche e dibattiti a causa della violenza e soprattutto delle scene di tortura. Il gruppo Tortura nunca mais (Tortura mai più) ha denunciato soprattutto l'aura di eroismo che circonda i poliziotti torturatori, osannati per il trattamento disumano riservato ai malviventi.

A Berlino il film non è stato particolarmente ben accolto dal pubblico. Pare che il sottotitolaggio sia stato particolarmente scadente, soprattutto per quanto riguarda i dialoghi in gergo.

Per realizzare il film, José Padilha ha lavorato per ben due anni investigando il traffico di droga, con l'aiuto di poliziotti del BOPE, di psichiatri della Polizia Militare e di ex-trafficanti.

5 commenti:

Isabel Green ha detto...

sembra un film molto interessante ;)

Anonimo ha detto...

Cara Mafalda, io ho visto il film in originale circa un mese e mezzo fa su copia, non piratata!, e potrei stare qui a parlarne per ore. Quello che ti posso dire è che il film mi ha lasciato impietrita per circa un'oretta dopo la visione tanto mi aveva trascinata in quella atmosfera di violenza e di sofferenza. Io non condivido affatto le critiche che sono state fatte al film. Vogliamo dire che il regista ha sfruttato l'onda di film violenti sullo stesso tema che stanno avendo tanta fortuna a cominciare da Cidade De Deus noto anche al pubblico italiano? Diciamolo pure, è sicuramente vero. Vogliamo dire che punta molto sulla spettacolarità della violenza come certi film americani mai tacciati di spettacolarismo? Diciamolo pure. Quello che io non direi è che tutto quanto appare nel film sia gratuito. Forse, può esserlo per chi vuole e continua a tapparsi gli occhi. I falò punitivi dei narcotrafficanti , i sistemi di tortura del corpo militare speciale, la guerriglia urbana tra narcotrafficanti e la polizia portata avanti perché ognuno faccia sapere all'altro "dove" e "fino a che punto" comanda, le vite senza valore e le morti che ne hanno ancor meno perché morti a cascata, in cui il sangue di uno lava il sangue di un altro, la corruzione nei ranghi alti e nei ranghi bassi,e infine la quotidianità di gente che infila in quella quotidianità mitragliette e odore di sangue sulla pelle accanto a figli che nascono, figli che muoiono, donne che amano, e stracci di una propria identità annichilita dalla loro stessa rabbia.
Io trovo il film, che non ha nulla di eccessivo o di esagerato, in quanto chi si interessa realmente a certe realtà del Brasile sa che è vero, interessante per noi europei che del Brasile (mi ci metto anche io proprio perchè siamo tutti vittime di certi cliché) sa solo che ha magnifiche spiagge, bei culi (siamo appunto reduci di sfilate carnevalesche), e pittoresche favelas a fare da sfondo alle grandi città.
per quanto riguarda i dialoghi fittissimi, la comprensione non è stata facilissima neanche per alcuni brasiliani con cui mi sono trovata a vedere il film. rendere, non una ma più girias, in un'altra lingua credo sia un'impresa ardua e sempre criticabile!

Sandra B. ha detto...

Cara chuvamiuda, non posso che ringraziarti per il tuo contributo.
Come avrai notato, mi sono limitata a riportare alcune informazioni generiche senza prendere posizione, proprio perché il film non l'ho visto e quindi non avrei potuto certo esprimere un parere attendibile.
Confesso che, dopo aver visto Cidade de Deus, passai ben più di un'ora impietrita... sono trascorsi più di 5 anni e ancora ne sento il dolore... È uno dei motivi per cui non sono andata a vedere Tropa de elite il mese scorso, quando ero in Brasile.
Concordo assolutamente con te anche sulla necessità di conoscere meglio queste realtà qui in Europa, ma con una piccola riserva. Gli stereotipi che investono il Brasile non riguardano solo culi e tette, ma anche la violenza. Per esempio, si ritiene che favela sia sinonimo sempre e solo di degrado, violenza, traffico di droga, prostituzione... Invece in quelle stesse favelas sappiamo bene che, accanto a questi tragici elementi, esistono anche realtà associative straordinarie, attività con un impatto sociale strepitoso soprattutto sui ragazzi e sui giovani, forme di partecipazione attiva alla vita della comunità, impegno autorevole e significativo delle donne, in altre parole "resistenza umana e civile".
Il mio timore è che, non accompagnato da un'informazione più coerente e completa, anche questo film finisca col prestare un servizio al rafforzamento dello stereotipo di un Brasile violento e senza speranza. Ma penso che forse valga la pena di correre il rischio.
Grazie ancora, e intervieni più spesso, se puoi.

Anonimo ha detto...

Hai ragione, bisognerebbe mostrare sempre i due lati di ogni medaglia ed infatti nel film alcuni dei personaggi fanno proprio parte di un'associazione di volontariato che opera all'interno di una delle favelas rappresentate nell apellicola. E se i volontari vanno lì per aiutare la gente, soprattutto per alfabetizzarla, sono anche loro però una medaglia col rovescio anch'essa, perché uno di loro entra nel traffico e si fa piccolo spacciatore per i suoi coetanei della facoltà. Atroce è la fine che lo aspetta. Insomma, non per fare la solita retorica ma il marcio c'è sempre dappertutto, ma con questo non voglio sminuire affatto l'intervento di tante associazioni che operano in questo senso e che considero importantissime o standardizzare l'immagine della favela. Quello che voglio dire è che non si può dare mai una rappresentazione esauriente della realtà, ma si possono tentare delle strade, a volte anche rischiando di cadere negli stereotipi, per dare uno scossone alle coscienze. Un caro saluto a te :-)

celecelestino ha detto...

Copio e incollo una mail .
Deus e o diabo na terra do sol.
Ciao , estou na cidade maravilhosa, ho appena finito di vedere Tropa
de elite , e ne son un po' sconvolto, rimango dell´idea che
bisognerebbe legalizzare le droghe,visto che lo spaccio alimenta
quello d´armi e diviene un circolo vizioso, certo le mafie qui
controllano anche il trasporto informale ( combis) ,la merce taroccata
, e chissá quante cose ancora ma un buon colpo alle gang lo si
darebbe di sicuro , poi con i soldi che esso genera fare seri
programmi sociali tipo scuole buone x tutti , educazione civica ,
assistenza recupero dei tossici e cosi via...Il film sembra accusare
che solo le classi medio alte sian le consumatrici e ne fa i
principali finanziatori del traffico , non é cosi , anche i poveri un
fino se lo fanno ,peró le conseguenze violente son tutte loro.
Nel caso della marijuana basterebbe legalizzarne la coltivazione a uso
personale ..Mah , non siamo certo noi Italiani a poter dar lezioni !!!
Che in tutta Europa la coca sia in aumento é un dato di fatto , una
proiezione letta poco fa dice che nel 2010 ci sarà un più 40% di
consumo, come sarà , chi già sniffa snifferà di più o ci saran più
persone a farlo , o magari un mix delle 2 cose ?
Mi piacerebbe vedere il ministro degli esteri chiudere un contratto
con Bolivia Perù Colombia Venezuela che dica pressappoco cosi : da noi
costa (faccio un esempio , non so il valore di mercato in piazza) 50 ,
bene, 20 rimangono qui , 30 a voi , ma deve finire ai campesinos o in
progetti ben mirati contro la povertà...Bando all´ipocrisia , sia mai
che ci ritroviamo con 4 potenze economiche mondiali in più !!!