28 gennaio 2007

Manda bala (Send a bullet)

"Manda bala" (Send a bullet), ambientato in Brasile, vince il premio di miglior documentario al Sundance Film Festival.
Nel film, la città di San Paolo viene presentata come la "capitale dei sequestri". Secondo il cineasta Jason Kohn i criminali, localizzati nei quartieri più poveri della periferia urbana, avrebbero il cattivo costume di tagliare le orecchie alle vittime dei rapimenti per spingere i familiari a pagare il riscatto. In seguito, la vittima ricorrerebbe alla chirurgua plastica per riparare ai danni, e sarebbe quest'ondata di criminalità a giustificare, sempre secondo Kohn, il boom della chirurgia plastica nel paese.
Non è da escludere che questo documentario susciti polemiche, come è successo un paio di mesi fa per il film "Turistas", anch'esso ambientato in Brasile, e che mostra una storia abbastanza agghiacciante di turisti stranieri sequestrati e torturati da criminali a Rio de Janeiro. Va detto che questo film è stato classificato come film del terrore (horror-thriller) e avrebbe potuto essere girato in qualsiasi metropoli del mondo.
Ma è altrettanto fuori discussione che questo tipo di propaganda non giova al turismo. È vero che le metropoli brasiliane sono pericolose, ma non si può nemmeno far credere che sia un paese nel quale bisogna girare con le guardie del corpo armate...

23 gennaio 2007

Inizia il secondo mandato di Lula

Con il lancio del PAC (Programa de Aceleração do Crescimento - Programma di Accelerazione della Crescita) è di fatto iniziato ieri il secondo mandato di Lula.
Riporto alcune osservazioni tratte da un editoriale di Kennedy Alencar e pubblicato sul giornale Folha de São Paulo.
Il punto più positivo è rappresentato dal tenore politico del discorso di Lula, che ha affermato esplicitamente di non volere entrare nell'onda "chavista" così di moda in America Latina.
"Crescere in modo corretto significa crescere mantenendo e ampliando le libertà civili e i diritti democratici", ha adetto il Presidente all'inizio del discorso. E ha proseguito: "La democrazia è l'ambiente più salutare per la crescita. Mi importerebbe poco ottenere un aumento del PIL se ciò implicasse, anche minimamente, una riduzione nella libertà democratica."
Un'altra novità positiva è rappresentata dalla diminuzione degli oneri fiscali per alcuni settori dell'economia, anche se secondo Alencar sarebbe stata più auspicabile una riduzione generale del carico tributario. In ogni caso, la scelta di alcuni settori da privilegiare, quali l'informatica e l'edilizia, è stata probabilmente ben azzeccata.
Altre misure annunciate sono la riduzione della burocrazia (vi ricorda qualcosa?) e un'ampio investimento in infrastrutture, specialmente legate ai trasporti (strade statali, vie fluviali, ferrovie, aeroporti, stazioni dei pulmann).
Come punti negativi, Alencar evidenzia che le misure fiscali annunciate difficilmente permetteranno la crescita economica auspicata (4,5% nel 2007, e 5% nei tre anni successivi).
Un'ulteriore critica, sollevata dal governatore dello stato di Minas Gerais, Aécio Neves, riguarda il fatto che i piani infrastrutturali sono stati decisi senza concertazione con i governi degli stati (anche se va detto che le infrastrutture finanziate dal governo centrale beneficieranno in primo luogo proprio gli stati che le riceveranno).

Come sempre, un programma di crescita che si appoggia su due pilastri fondamentali: opere pubbliche e riduzione fiscale per le imprese. Non è decisamente un programma di sinistra.
Meno male che sono stati decisi importanti stanziamenti anche per la scuola e l'università.

Come sempre, chi vivrà vedrà...

Avviso ai naviganti

Per il momento, niente corso di portoghese per scarsità di alunni (meno di 6). Ritenteremo a settembre.

07 gennaio 2007

Il Sudest sotto la pioggia

Le forti piogge estive stanno lasciando una scia di morti nel Sudest del Brasile: in questi primi 6 giorni dell'anno, le vittime ammontano a 32. Lo stato più colpito è quello di Rio de Janeiro, dove i morti sono 25 e le persone rimaste senza tetto 15 mila. Ma anche negli stati di São Paolo e Minas Gerais gli sfollati sono diverse centinaia.
Certo, il problema è meteorologico, ma non solo. Certo, i cambiamenti climatici stanno facendo aumentare considerevolmente le precipitazioni, o quanto meno ne stanno modificando la distribuzione nell'arco dell'anno.
Ma è vero anche che sono ancora troppe le famiglie costrette a costruire i propri alloggi sul fango, senza fondamenta, sui pendii scoscesi delle colline. Alloggi spesso fatti di legno, cartone e teli di plastica, più raramente di mattoni. Alloggi che costituiscono l'unica alternativa possibile per famiglie il cui reddito non consente né l'affitto né l'acquisto di una casa decente in un luogo decente e sicuro.
A Nova Friburgo (RJ) una donna, Maria Aparecida Ferreira de Oliveira, è rimasta seppellita sotto fango e macerie per 5 ore, con il marito e i tre figli di 10, 8 e 2 anni. Solo il più piccolo si è salvato insieme alla madre e al padre.
Tanto per ricordare che, a fare da contraltare ai problemi di sovrappeso di chi ha mangiato e bevuto troppo durante le feste, a fare da contraltare alle calze della Befana che hanno rallegrato i nostri bambini, c'è tutto un mondo che non chiede tacchini arrosto, dolciumi e champagne, ma condizioni di vita appena un po' più dignitose.

06 gennaio 2007

Corso di lingua e cultura brasiliana a Bologna

Mercoledì 10 gennaio alle 20:30 presso il Circolo Arci Benassi (V.le Cavina 4 - Bologna), riunione di presentazione di "Fala, Brasil!" Corso di lingua e cultura brasiliana.
Speriamo che si presenti qualcuno e che si riesca a mettere in piedi il corso.

02 gennaio 2007

Anno nuovo, presidente vecchio

Come da tradizione, ieri si sono insediati al potere i nuovi governatori degli stati e il presidente della Repubblica Federativa del Brasile.
Discorso molto moderato, quello di Lula, perfettamente in linea con le dichiarazioni di poche settimane fa, quando disse che una persona che abbia più di 60 anni e sia di sinistra deve avere qualche problema...
È fuori discussione che questo spostamento al centro abbia deluso più di un militante, ma è altrettanto vero che il Brasile non poteva diventare una nuova Cuba. In questa sua nuova veste di moderato, Lula desidera assomigliare più al collega argentino Kirchner che al Venezuelano Chavez, malgrado quest'ultimo sia suo amico. Ma qui sono in ballo la reputazione internazionale, l'appoggio dell'Unione Europea e quello degli Stati Uniti.
La mia impressione è che il vecchio "sapo barbudo" (rospo barbuto), come veniva sprezzantemente apostrofato ai tempi della sua prima candidatura nel 1989, sia diventato più realista del re e abbia capito che la politica - quella vera, quella del potere - è soprattutto compromesso e negoziazione.
I risultati del suo primo quadriennio sono contraddittori, ma non si può negare che le condizioni medie di vita della popolazione siano nel complesso migliorate. Piccoli interventi nella linea dell'assistenzialismo, come la borsa-famiglia (che ha sostituito l'iniziale borsa-scuola rivolta ai bambini di età compresa fra 7 e 14 anni), hanno contribuito a migliorare la situazione di milioni di famiglie a bassissimo reddito.
Non possiamo dimenticare che il 49% lavoratori brasiliani guadagna da 1/2 a 2 salari minimi (1 s.m. = 350,00 R$ pari, al cambio attuale, a circa 125 euro), mentre il 10,1% guadagna meno di 1/2 salario minimo al mese.
Un governo popolare e non populista: questa è stata la promessa di Lula, insieme alla garanzia che in questo quadriennio porterà a compimento le promesse di 4 anni fa, soprattutto per quello che riguarda il rilancio dello sviluppo nazionale e la tanto martoriata riforma agraria.
La popolazione gli ha rinnovato la propria fiducia attribuendogli quasi 59 milioni di voti, e il popolo è sovrano.
Non ci resta che stare a vedere se questa fiducia sarà ben riposta.