Mi scuserete il doppione, anzi il triplone, visto che ho già parlato l'anno scorso per ben due volte. Ma in questi giorni alla radio e per televisione ne ho sentite di tutti i colori. La notizia ufficiale non è ancora stata comunicata ma pare proprio che Lula sia intenzionato a concedere a Battisti la possibilità di rimanere in Brasile come rifugiato politico. Sarebbe l'ultimo gesto ufficiale del suo mandato prima dell'insediamento di Dilma Roussef.
Nessuno fra i giornalisti che ho letto e ascoltato ha ricordato il caso Cacciola, a mio parere determinante alla costruzione di quello che considero più che altro un caso diplomatico.
Nel 2000 un banchiere brasiliano di origine italiana (e quindi titolare di doppio passaporto) portò alla bancarotta la sua banca (Makra) e fece perdere 500 milioni di dollari alle centinaia di risparmiatori che in quell'istituto avevano investito i propri beni; tutto questo, dopo aver ricevuto nel 1999 l'aiuto del Banco Central. Salvatore Cacciola, questo il suo nome, fu accusato frode e bancarotta fraudolenta, ma nel frattempo era fuggito in Italia. Il governo brasiliano, allora presieduto da Fernando Henrique Cardoso, ne chiese l'estradizione per poterlo processare. Ma l'Italia la negò, poiché Cacciola è anche cittadino italiano e quindi, secondo la nostra giustizia, malgrado fosse stato già condannato a 13 anni di carcere per peculato, godeva del diritto di risiedere nel nostro paese. Qui gli esperti di diritto potranno dire se tale motivazione è sufficiente, fatto sta che il Brasile non mandò giù il fatto che un criminale che aveva ridotto sul lastrico piccole e medie imprese, ma soprattutto migliaia di famiglie a esse collegate, sfruttando per giunta il denaro pubblico, potesse fare la bella vita nel nostro paese (e la faceva, la bella vita: vita da ricco, coi soldi sottratti illegalmente in Brasile).
Cocciola fu arrestato nel 2007 perché se ne era andato a fare un giretto nel Principato di Monaco: fuori dall'Italia, l'Interpol lo poté arrestare e il principe Alberto concesse immediatamente l'estradizione. Attualmente Cacciola è in carcere in Brasile, dove sta scontando la sua pena.
Ora, è ovvio che ufficialmente di queste cose non si possa parlare. Ve la immaginate una diplomazia che dice: "siccome voi non avete estradato in criminale nostro, ora noi non estradiamo il vostro"? E allora, per giustificare una decisione così controversa, si fa appello al fatto che i difensori di Battisti sostengono che il terrorista non abbia avuto un processo giusto. Gli stessi difensori hanno riferito le vicende di Cucchi e degli altri detenuti morti in carcere in Italia, insinuando che Cesare Battisti potrebbe fare una brutta fine.
Va ricordato che il nostro paese in questo momento "gode" di un'immagine abbastanza negativa all'estero, grazie a un presidente del consiglio che si fa le leggi su misura e a un partito di governo che fa dell'intolleranza e della reazione violenta una delle sue bandiere, contando al proprio interno personaggi capaci di rammaricarsi se un avversario politico caduto dalle scale non si è fatto male (notizia di oggi, parole di un consigliere leghista di Varese, Marco Pinti: ""Ho appena sentito al telegiornale che Nichi Vendola è stato svegliato nel cuore della notte da alcuni manifestanti del Pdl ed è caduto dalle scale. Purtroppo non ha avuto danni permanenti"); grazie a un parlamento in cui ci si prende a botte, grazie a leggi sull'immigrazione che penalizzano anche chi sta solo cercando una vita migliore e a tale scopo lavora onestamente; grazie ai crolli di Pompei e alla chiusura di teatri prestigiosi; grazie a... mi fermo, vai.
Non voglio giustificare un'eventuale decisione di Lula a favore dello status di rifugiato politico concesso a Battisti: non voglio e non posso giustificarla. Però arrivo a capirne le motivazioni.
Questo post è in risposta a chi recentemente mi ha chiesto un'opinione sui fatti. Come tutte le opinioni, è personale e discutibile. Ma mi sembrava giusto mettere a vostra disposizione qualche elemento in più, nell'attesa di sapere se la decisione di Lula sarà effettivamente favorevole al terrorista omicida o se è stata tutta una strategia per tenerci sulla graticola e mostrare i muscoli.
Lo sapremo fra poche ore.
Ore 14: la notizia è arrivata, Battisti non sarà estradato. Amen.
Ore 14: la notizia è arrivata, Battisti non sarà estradato. Amen.