(fonti: http://ultimosegundo.ig.com.br/ e http://osamigosdopresidentelula.blogspot.com/)
27 giugno 2010
E ora si discute sulle cause (ancora sulle inondazioni)
(fonti: http://ultimosegundo.ig.com.br/ e http://osamigosdopresidentelula.blogspot.com/)
01 dicembre 2009
Si allunga l'aspettativa di vita per i brasiliani

12 marzo 2008
Buon compleanno, Recife!


Oggi è il 471º compleanno della mia città di adozione, Recife, fondata dai portoghesi nel 1537.
Poggiata sulla foce di due fiumi, il Capibaribe ("fiume dei capivara", gli imponenti roditori che ne popolavano le rive fino a qualche decennio fa) e il Beberibe, che prima di gettarsi nell'Atlantico confluiscono in un dedalo di canali che hanno meritato alla città il titolo di "Venezia del Brasile" - ma forse sarebbe più corretta paragonarla con Amsterdam - vanta bellezze naturali e artistiche, ma soprattutto un popolo ospitale, battagliero, orgoglioso della propria storia e della propria cultura.
Recife fu la culla di numerose rivoluzioni libertarie: dalla battaglia del monte di Guararapes nel 1634, che segnò la fine dell'invasione olandese del Pernambuco, alla guerra dei Mascates, i commercianti, che nel 1710-11 affermarono la vocazione commerciale della città in opposizione all'oligarchia terriera che aveva la sua sede in Olinda; dalle rivolte libertarie dell'800 ispirate ai movimenti europei al ruolo attivo nella resistenza contro la dittatura militare nel ventennio 1964-84.
Recife ospitò la prima Sinagoga delle Americhe, fondata dagli ebrei olandesi nel 1630. Espulsi dal Brasile in seguito alla guerra di Guararapes, si spostarono nell'America del Nord e andarono a rifondare la loro comunità nientemeno che a Nuova Amsterdam, la futura Manhattan nel cuore di New York.
Recife ospita il carnevale più autenticamente popolare del Brasile e il blocco carnevalesco più numeroso del mondo, il Galo da Madrugada, con oltre un milione e mezzo di "foliões".
Recife è il terzo polo sanitario del paese, dopo São Paulo e Rio de Janeiro (anche se purtroppo il sistema sanitario pubblico lascia ancora molto a desiderare).
Recife ospita il più grande Shopping Center dell'America Latina (anche se metà della sua popolazione non può permettersi neanche di metterci piede).
Recife possiede la più lunga strada urbana in linea retta del mondo, l'Avenida Caxangá (anche se la viabilità cittadina soffre ancora di moltissime carenze).
Recife rappresenta uno dei principali poli informatici del Brasile (anche se gli analfabeti digitali sono ancora troppi, soprattutto nelle fasce più povere della popolazione).
Recife ha una spiaggia urbana bene attrezzata e bellissima, Boa Viagem (anche se l'inquinamento, gli squali e la sporcizia lasciata dai bagnanti ne impoveriscono tristemente il fascino).
Recife ha dato i natali, oppure ha ospitato e comunque è stata amata - È amata - da grandi artisti della letteratura del calibro di Manuel Bandeira, João Cabral de Melo Neto, Ariano Suassuna; politici come Joaquim Nabuco, Miguel Arraes, il presidente Lula; intellettuali di prestigio come il mai abbastanza compianto pedagogo Paulo Freire e il grande antropologo Gilberto Freyre; artisti come Francisco Brennand; musicisti come Alceu Valença, Lenine e molti altri.
Recife sarà anche piena di contraddizioni, ma le dichiaro oggi più che mai il mio amore totale e incondizionato.
(si ringrazia Mário Lúcio del Jornal do Commercio per l'ispirazione e per alcune informazioni contenute in questo post)
16 gennaio 2008
Luar do sertão
Mi trovo in una piccola città che si chiama Presidente Jânio Quadros (nome conferito in onore dell'allora presidente della Repubblica, che aveva promesso alla città finanziamenti per il suo sviluppo), ospite della comunità dei padri rogazionisti, padre Toninho e padre Jota.
Sono qui per definire gli ultimi dettagli di un progetto di scuola familiare agricola destinata ai giovani e alle ragazze della zona rurale. Lo scopo è fornire loro una formazione scolastica medio superiore in agricoltura, in modo da favorire il miglioramento delle coltivazioni di sussistenza a cui si dedica la maggioranza dei piccoli proprietari, impiantare nuove colture destinate anche alla vendita, riscattare i valori e le tradizioni della cultura popolare, favorire lo sviluppo di un'agricoltura ecosostenibile.
Si tratta di un progetto ambizioso, il cui scopo principale è proprio la riduzione dell'esodo dalle campagne verso le grandi città, fenomeno che flagella il Brasile da diversi decenni e che ha portato la popolazione urbana a raggiungere l'80% della popolazione totale del paese, relegando alla zona rurale uno scarno 20% degli abitanti. Considerata l'estensione del paese e la disponibilità (almeno teorica) di terre coltivabili, va da sé che lo sforzo di aiutare le nuove generazioni a non abbandonare le aree rurali ma anzi a valorizzarle è assolutamente meritorio.
L'elaborazione del progetto presenta alcune difficoltà ma stiamo cercando di risolverle.
La comunità locale mi ha accolta con simpatia e affetto e questa immersione totale in una realtà completamente diversa da quelle che conoscevo in precedenza si sta rivelando un'esperienza molto interessante.
Ora vi saluto perché abbiamo una riunione fra 10 minuti e la connessione internet non è delle più veloci.
Rimanete connessi!
23 novembre 2007
Matriz de Camaragibe (2)


Matriz de Camaragibe: dovendone tradurre il nome in italiano, potrebbe chiamarsi "Pieve del Camaragibe". Si trova qui, sulle sponde del rio Camaragibe, una delle chiese più antiche della regione, dedicata al Signor Buon Gesù. La sua costruzione ebbe inizio nel 1686 e terminò nel 1700. Intorno alla chiesa ebbe luogo il primo popolamento della città.
L'attuale città di Matriz fu donata al Signor Buon Gesù dal capitano José de Barros Pimentel (che l'aveva ricevuta dalla sorella, Dona Brites Pimentel) come ringraziamento per alcune spedizioni militari andate a buon fine, probabilmente contro gli schiavi fuggitivi rifugiati nei Quilombos della regione. La parte di terreno donata al Signor Buon Gesù (nel concreto, alla Chiesa) fu chiamata "Ilha" cioè Isola, perché durante i periodi di alluvione era l'unico pezzo di terra che emergeva dalle acque tutt'intorno. All'epoca questo appezzamento aveva un unico abitante, di nome Gonçalo Moreira.
Il Signor Buon Gesù, la cui ricorrenza si festeggia il 1º gennaio, altri non è che il Bambin Gesù.
Nella nicchia della chiesa, tuttavia, si vedono due statue del bambinello; non di rado le persone che non conoscono la storia si convincono che si tratti dei santi Cosme e Damiano. In realtà, quando nell'800 la statua "titolare" (con fama di essere miracolosa) fu mandata a Salvador per una riparazione, fu provvisoriamente sostituita con una copia. Ma anche questa seconda immagine conquistò ben presto la fama di essere foriera di miracoli. Così, quando parecchio tempo dopo (mesi? anni?) la statua principale ritornò al suo posto, i fedeli non vollero rimuovere la copia. Da allora le due statue troneggiano insieme, "o Bom Jesus e o Companheiro" (il Buon Gesù e il suo Compagno).
L'unico caso nella storia in cui il Figlio Unigenito di Dio ha un fratello gemello...
15 novembre 2007
Matriz de Camaragibe (1)
Matriz de Camaragibe è una piccola città nell'entroterra dello stato di Alagoas, nel Nordest del Brasile. Si trova a 75 Km dalla capitale Maceió e a 40 Km dalla spiaggia più vicina, la paradisiaca Maragogi.
Perché Matriz è significativa? Perché è stata la mia porta d'ingresso in Brasile: è stato lì che mi sono trasferita il 15 settembre 1991 per lavorare in un progetto di sviluppo, è lì che "tengo famiglia" in virtù delle amicizie profonde che sono nate in quei primi tre anni e mezzo e che si sono sviluppate anche negli anni seguenti.
Secondo i dati dell'IBGE (Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística) Matriz conta poco meno di 25 mila abitanti.
Matriz è una città povera. I due principali datori di lavoro sono l'Usina Camaragibe (industria di trasformazione della canna da zucchero) e il comune (Prefeitura de Matriz de Camaragibe). La maggioranza dei suoi abitanti che lavorano, quindi, devono il loro salario (spesso miserabile) ai due principali potentati del luogo, quello economico e quello politico.
La situazione della città non è certo florida, e le speranze di miglioramento sono remote. Però negli ultimi 16 anni la crescita in termini di consapevolezza e di presenza politica è stata notevole.
Solo per fare alcuni esempi, nel 1989 al secondo turno delle elezioni presidenziali il candidato del Partito dei Lavoratori (PT), l'attuale presidente Luís Inácio Lula da Silva, fece fatica a prendere 100 voti. Alle elezioni municipali del 2002 la lista del PT (perché nel frattempo il PT ha costituito una sezione a Matriz) è riuscita a raccogliere quasi 3000 voti. È chiaro che sono ancora numeri poco incoraggianti (gli elettori sono poco più di 14.000), ma il progresso è evidente. Al di là di ogni possibile considerazione ideologica, si sa che il PT non è legato a nessuna oligarchia economica tradizionale.
Nei giorni scorsi si è svolto a Matriz un importante convegno che aveva come tema la difesa dei bambini e degli adolescenti; alcune denunce gravi sono state lanciate dal presidente del Consiglio Tutelare, il mio giovane e caro amico Sergivaldo Paixão do Nascimento. Le denunce riguardano il fatto che nella città sono aumentati gli episodi di violenza contro gli adolescenti, perpetrate soprattutto da coloro che dovrebbero difendere la popolazione e cioè la polizia locale. Recentemente due ragazzini sono stati vittime di percosse da parte di elementi della Guardia Civile, e sono riusciti a uscire di prigione solo perché le guardie hanno saputo che gli adolescenti in questione erano imparentati con un consigliere comunale... E i ragazzi che non hanno parenti illustri, possono impunemente essere vittime di violenza?...
Nei prossimi giorni, per controbilanciare queste informazioni non proprio lusinghiere, vi racconterò qualcosa sulla storia pluricenternaria della città. Ne vale la pena, è una storia interessante.
Rimanete connessi.
18 giugno 2006
Il turismo, una grande risorsa
Un altro elemento importante dell’attuale economia brasiliana è costituita dal turismo; negli ultimi anni infatti si è rafforzato questo importante settore che, in alcune regioni come ad esempio il Nordest, è diventato il traino dell’economia locale. A Recife, Fortaleza, Natal, Salvador possiamo trovare spiagge bellissime, un’infrastruttura in rapido sviluppo e un clima estivo praticamente per 12 mesi all’anno, ma anche la possibilità di un turismo meno balneare e più culturale grazie alla valorizzazione del patrimonio artistico. La meravigliosa città di Olinda, prima capitale dello stato del Pernambuco quando il porto di Recife non si era ancora trasformato in una fervente città commerciale, è stata dichiarata dall’UNESCO Partimonio dell’Umanità negli anni 80. Il centro di Recife, costruito sulla foce dei fiumi Capibaribe e Beberibe, è anch’esso estremamente suggestivo con i suoi numerosi ponti, edifici antichi e chiese sei e settecentesce. Nell’isoletta che costituisce il centro della città antica si trovano anche le rovine della più antica sinagoga delle Americhe, costruita da ebrei olandesi nel 600 che, dopo la cacciata dal Pernambuco, navigarono fino al nord per insediarsi niente meno che in quella che sarebbe poi diventata la Nuova York…
Non solo spiaggeSono numerosissime in Brasile le località interessanti da un punto di vista turistico (e non potrebbe essere altrimenti, viste le dimensioni continentali del paese!), ma mi limerò a citare le più suggestive, come a tracciare un itinerario di ciò che non può non essere visto se si fa un viaggio in Brasile. Innanzitutto una delle meraviglie del mondo, cioè le Cataratte di Foz di Iguaçu al confine sud con l’Argentina e il Paraguay, uno spettacolo mozzafiato che non può essere descritto a parole. Poi, proseguendo in direzione nord, la spettacolare città di Rio de Janeiro, affacciata su un golfo così ricco di insenature e isolette da aver fatto credere ai primi navigatori portoghesi di essere una baia fluviale; le città storiche dello stato di Minas Gerais testimoni della ricchezza del ciclo dell’oro e dei diamanti; l’architettura moderna di Brasilia. Al Nord, non possiamo non citare la foresta amazzonica, con il più ricco patrimonio naturale e la più straordinaria biodiversità del pianeta; al suo interno, la città di Manaus con il famoso teatro costruito nel XIX secolo con marmi e materiali trasportati dall’Europa quando la città fu oggetto di uno spaventoso boom economico dovuto alla produzione di caucciù; da Manaus partono le escursioni fluviali fino all’Incontro delle acque, dove le acque fangose e marroni del Rio Solimões si incontrano con quelle scure del Rio Negro e per chilometri non si mescolano, fino a fondersi nell’unico corso del Rio delle Amazzoni. Dopo 5 giorni di navigazione (o due ore di volo) si raggiunge la città di Belém costruita sulla foce del fiume dal maggior bacino idrografico del mondo, e dove tutti i giorni intorno alle 14, immancabilmente, piove! Ritornando a scendere verso il litorale del Nordest troveremo la città storica di São Luís, la capitale dello stato del Maranhão costruita durante una breve presenza francese in Brasile nel diciassettesimo secolo, e poi via via un susseguirsi di spiagge incantevoli inframezzate dalle gradi città citate poc’anzi. Infine, sempre nel Maranhão, il Parque dos Lençóis: chilometri e chilometri di dune che si stendono fra il mare e il margine del Rio da Preguiça, dando vita a un paesaggio idrogeologico di sabbia e lagune unico al mondo.
Le località che ho citato rappresentano appena un assaggio della ricchezza e varietà turistica del Brasile; non se ne abbiano a male gli amici di São Paulo, della Bahia, di Florianópolis, della Serra Gaúcha e delle tante altre perle brasiliane. Un blog non è una guida turistica...
13 giugno 2006
Parliamo di Brasile
Informazioni generali
superficie : 8.514.215 km²
abitanti : 180.000.000 circa
densità : 20 abitanti/km²
forma di governo : Repubblica Federale di tipo presidenziale (26 Stati + Distretto Federale)
capitale : Brasilia ( 2.043.000 abitanti )
lingua : portoghese
moneta : real brasiliano
(i dati statistici e demografici sono stati raccolti sul sito dell'IBGE - Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística - www.ibge.gov.br)