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24 maggio 2013

Portoghese brasiliano a Bologna: corso superintensivo luglio 2013

Repetita juvant...
State organizzando le vostre ferie estive in Brasile e vi preoccupa l'idea di non parlare la lingua?

Nessun problema. Ci vediamo a luglio per una settimana di introduzione alla comunicazione di base in lingua portoghese.
Da lunedì 15 a venerdì 19 luglio, tutte le sere dalle 19 alle 22 per un totale di 15 ore. Informazioni cliccando sull'immagine del volantino qui sotto, pre-iscrizioni al solito indirizzo che trovate nella colonna di destra in questa pagina.


25 gennaio 2011

E il blog sbarca su Mate de Coca

Pausa "Mate" in America latina: così recita il sottotitolo del blog Mate de Coca di cui "Brasil, meu amor" è diventato partner.
Si tratta di un blog gestito dal tour operator Ruta 40 che organizza viaggi in America Latina (con uno spazio dedicato al turismo responsabile). Dicono che sceglieranno di volta in volta post ritenuti interessanti, per "aumentare la consapevolezza nelle persone per un turismo rispettoso che non è però legato ai campi di lavoro o altre esperienze simili" [...], in un'esperienza "che sia 'vera', 'sincera' eppure 'differente' da quello che si sente e si trova in giro". Effettivamente mi sembra che il contenuto di questo blog abbia a che vedere con le intenzioni degli amici di Mate de Coca, quindi ben volentieri ricambio il favore dedicando loro questo post.
P.S. Mi trovate nella sezione bloggers partners.


21 gennaio 2010

Uma tarde em Lisboa

Ed eccomi di nuovo al freddo di Bologna dopo un bellissimo viaggio di ritorno con tappa forzata a Lisbona, la "madre" di ogni metropoli brasiliana.
Non era la prima volta che, per motivi di coincidenza aerea, pernottavo nella capitale lusitana, ma le altre volte avevo avuto pochissimo tempo. Solo in un'occasione mi era stato possibile fare una breve gita che si era limitata a Torre de Belém (con l'inevitabile pastel de nata della famosa pasticceria), Mosteiro dos Jerónimos e Monumento ao Descobrimento, tutti situati nella medesima regione della città non esattamente in prossimità del centro.
Questa volta invece ho approfittato del fatto che il famoso Tram 28 faceva capolinea accanto all'Hotel dove ero alloggiata e ho comprato un biglietto giornaliero con cui ho potuto liberamente salire e scendere dalle vetture. Lungo la linea del 28 si trovano alcuni fra i più importanti punti turistici della città.
Ecco qua un po' di foto scattate in un frenetico pomeriggio di delirio turistico.




19 gennaio 2010

È ora di ripartire...

Recife, 19/01/2010 ore 0:05
Anche questa vacanza sta per finire. Fra 24 ore il mio aereo sarà già decollato dall'aeroporto internazionale Gilberto Freyre di Recife (altresì conosciuto come Aeroporto dos Guararapes) alla volta di Lisbona. Mi fermerò un giorno nella capitale portoghese e sbarcherò a Bologna giovedì mattina. Mi aspettano numerosi impegni personali e professionali, quindi penso che per qualche giorno non ci leggeremo: giusto il tempo per far decantare questi 12, intensissimi giorni che, se da un lato sono volati, dall'altro hanno rappresentato una forte quanto provvidenziale "rottura" con i mesi precedenti.
Ho rivisto molte persone care, ho preso il sole (malgrado la pioggia sia stata frequente e a volte anche intensa), ho gironzolato per centri commerciali lussuosi e mercatini popolari, ho mangiato gamberi e feijoada, ho bevuto una discreta quantità di birra brasiliana, sono stata al cinema, ho parlato di politica e di costume, ho ascoltato opinioni interessanti e raccontato cose altrettanto interessanti sull'Italia, ho finito due libri, ho comprato tre grammatiche della lingua portoghese e non mi sono "riposata" per niente, almeno nel senso stretto della parola. Ma questo stacco ci voleva, oh se ci voleva.
Ci risentiamo fra un po' di giorni, dall'Italia. Statemi bene.

13 gennaio 2010

Lula, il figlio del Brasile: un bel libro, un brutto film

Oggi sono stata a vedere il film sulla vita del Presidente della Repubblica Luís Inácio Lula da Silva, tratto dal libro "Lula, o filho do Brasil" di Denise Paraná (tradotto da me in italiano con il titolo "Il figlio del Brasile. Lula racconta se stesso" e pubblicato da Italianova nel 2004).



Succede spesso che il film sia deludente rispetto al libro, ma questa volta mi pare che si sia superato il limite. Pur essendo un'ammiratrice del Presidente, non posso far finta di non vedere che si tratta di un poderoso spottone elettorale che esce - guarda caso - proprio nell'anno delle elezioni, quando Lula è sì all'apice della popolarità ma deve anche convincere i brasiliani a votare Dilma Rousseff, candidata del PT alla successione.
E comunque non è questo il difetto principale del film. La sceneggiatura è debole, puramente agiografica e in alcuni punti melensa come la più bieca delle telenovelas. La regia è più televisiva che cinematografica, e comunque ben poco suggestiva. Anche la recitazione non è esaltante, anzi a volte è proprio penosa; salverei solo il protagonista Rui Ricardo Dias (che risulta molto credibile e somigliante a Lula) e la sempre bravissima Lucélia Santos (che quelli della mia generazione ricorderanno forse nei panni di Isaura, la schiava bianca) presente con un piccolissimo cameo, la maestra elementare del piccolo Luís Inácio. Anche la famosa Glória Pires non convince del tutto nei panni di Dona Lindu, la madre di Lula.
Mentre guardavo il film ho vissuto momenti di vera e propria inquietudine, sembrava un film di regime e la cosa non ha mancato di mettermi in imbarazzo.

Il libro è decisamente più interessante. Si tratta infatti della trascrizione delle interviste (o forse dovremmo dire delle testimonianze) date da Lula stesso e da alcuni suoi familiari. L'autrice Denise Paraná accompagna a questi testi alcune analisi e commenti approfonditi sulla personalità di Lula, offrendo al lettore utilissime chiavi di interpretazione. Non possiamo dimenticare che il libro è stato in realtà la tesi di dottorato in storia contemporanea della Paraná, pertanto un testo di innegabile valore storiografico e di grande rigore accademico. Forse sarebbe stato più adatto a ispirare un buon documentario, sulla falsariga di certi programmi tipo "La storia siamo noi", che un prodotto cinematografico di così basso livello.

Insomma, un film puerile tratto da un libro maturo. Peccato, un'occasione mancata.


05 gennaio 2010

Alle prese con la valigia





"E dove vai?", domanderanno i miei lettori occasionali (e magari anche qualcuno degli affezionati). A Recife, rispondo io. Parto dopodomani, giovedì 7, e torno esattamente due settimane dopo, il 21.
Negli oltre quattro anni di vita di questo blog, è la terza volta che prendo il volo per una vacanza più o meno breve nel mio paese di adozione. 
Questa potrebbe essere l'ultima di una lunga serie, visto che non ho più intenzione di sottopormi all'obbligo di timbrare il passaporto ogni due anni al fine di non perdere il visto permanente. Se non mi capiterà di tornarci entro 24 mesi lo perderò, e così sia.



(Chiedo scusa per la scarsa qualità dell'immagine: la macchina fotografica l'ho già messa via, vi dovete accontentare di uno scatto col cellulare...)


Sarà quindi un viaggio particolare: burocrazie da sistemare (il mio codice fiscale è stato bloccato, e di conseguenza anche il conto corrente che tenevo aperto al Banco do Brasil, e la patente di guida sta per scadere), contatti para-lavorativi da ristabilire o da allacciare ex-novo, cerimonie a cui presenziare. Ma anche e soprattutto amici da abbracciare e storie di vita da aggiornare. Un po' di sole da prendere. Qualche gamberetto da mangiare. Molti libri da comprare, in particolare grammatiche e corsi di portoghese per stranieri. Insomma, un programma abbastanza fitto di impegni nel quale spero di riuscire a infilare anche qualche visita all'internet point per raccontarvi cosa sta succedendo nel nordest del Brasile.
Tranquilli: Recife è molto lontana da Rio e di solito in questo periodo non piove, o al massimo fa un acquazzone estivo violento ma veloce. Nessun pericolo.
A risentirci presto da là, oppure al mio ritorno.
Rimanete connessi.



06 agosto 2009

Influenza H1N1: come vanno le cose in Brasile?


La pandemia di influenza H1N1, la cosiddetta influenza suina, sta colpendo pesantemente anche il Brasile. A tutt'oggi i decessi sono 129, concentrati in modo particolare negli stati di San Paolo, Paranà, Rio Grande do Sul e Rio de Janeiro (ovviamente, si tratta degli stati nei quali il clima invernale è più rigido, e quindi più probabile il propagarsi di un virus che colpisce le vie respiratorie), ma anche altrove.
Ovviamente i decessi sono più frequenti nelle categorie a rischio degli immunodepressi, dei diabetici, dei cardiopatici e poi dei bambini al di sotto dei due anni e degli anziani over 60. Ma fino a oggi, drammaticamente, il maggior numero di morti è stato riscontrato fra le gestanti.
Ebbene sì, la categoria più a rischio in questo momento in Brasile è proprio quella delle donne in dolce attesa.
Pur senza lasciarsi andare a troppo facili allarmismi, è bene ricordare agli amici che stanno per partire per il Brasile che comunque una pandemia non è da prendere sottogamba. Le precauzioni per evitare di contrarre il virus sono semplicissime, poiché non si propaga per via aerea: lavarsi le mani, lavarsi le mani, lavarsi le mani. Soprattutto dopo aver frequentato luoghi pubblici come mezzi di trasporto collettivi (ma anche taxi), bar, botecos, discoteche, ristoranti affollati, sale d'attesa ecc.
E' bene evitare di prendere sottogamba questa pandemia: se accusate dei sintomi come mal di testa, febbre, naso che cola, tosse, rivolgetevi immediatamente a una struttura sanitaria attrezzata perché vi siano somministrati gli antivirali del caso. So che molti di voi che state leggendo gradirebbero una quarantena forzata che li trattenesse in Brasile oltre il limite del biglietto ma, se proprio bisogna fermarsi, che sia per motivi più sani e divertenti di un'influenza che sta facendo il giro del mondo mietendo vittime fra le categorie più deboli della popolazione.
O no?

28 marzo 2008

Un lustro


Sono passati esattamente 5 anni dal mio rientro definitivo in Italia.
Dopo un viaggio di 11 giorni a bordo di una nave da crociera salpata da Recife il 17 marzo 2003, il 28 sbarcavo al porto di Genova. Un gentilissimo amico ligure mi aspettava con un gran mazzo di fiori e mi accompagnò in macchina fino a Bologna.
Lo vedete nella foto insieme al giovanotto che mi aveva aiutata a trasportare i bagagli del mio trasloco: un baule, tre valigie, due zaini, la chitarra...
11 giorni di viaggio, uno per ciascun anno trascorso in Brasile. Un rientro morbido, reso meno malinconico dall'avventura della traversata oceanica ma anche indimenticabile dalla notizia dell'ingresso in Iraq delle truppe USA. Ogni giorno, l'elaborazione del distacco da un anno di vita prima ancora che di esperienza.
Non apprezzai la crociera (anzi credo che non potrò mai apprezzare quel tipo di vacanza), ma come viaggio di rientro fu assolutamente perfetto per le mie esigenze interiori.
Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Il Brasile è rimasto nel mio cuore, ma ho fatto molti altri viaggi, molte altre "navigazioni" nella vita.
No, non ho ancora trovato un vero approdo e forse non lo troverò mai.
Rubando le parole a un poeta a me molto caro, Heleno Oliveira, probabilmente l'unico metaforico approdo possibile è "o cais no fim do mundo"...

23 gennaio 2008

Saudade (e altro)

Questa volta tornare a casa è stato più difficile del solito. Sono tormentata dalla saudade, o forse dovrei dire dal banzo, cioè dalla malinconia di casa che colpiva gli schiavi portandoli lentamente alla morte. È pur sempre vero che la mia casa è qui, ma gestire una duplice appartenenza non è mai semplice e non ha soluzione: quando sono qui ho saudade di là, quando sono là ho saudade di qui. Non c'è pace.

La buona notizia di oggi è che il Brasile è migliorato di 27 posizioni nel ranking relativo alla mortalità infantile. Avrete letto sui giornali della pubblicazione del rapporto UNICEF secondo il quale, tristemente, nel mondo sono ancora 20 milioni l'anno i bambini che muoiono prima di aver compiuto i 5 anni di età (26 mila al giorno!).
In Brasile le cose vanno migliorando sensibilmente, in quanto il paese è passato dall'86º al 113º posto (su 196 paesi censiti); rispetto al 1990 l'indice è sceso del 65%, con una flessione più sensibile dal 2004 in qua (nello stesso periodo, la caduta calcolata su base mondiale è stata del 25%).

Speriamo di continuare a ricevere notizie positive come questa, anche se osservando la realtà da vicino non tutto è rose e fiori.
L'altroieri mattina, mentre tornavo dalla spiaggia, ho assistito a una scena per la quale non trovo aggettivi. Un uomo magrissimo era sdraiato sotto il sole fra il marciapiede e la strada, su una via abbastanza trafficata in pieno quartiere di Boa Viagem. Uno spazzino che stava lavorando lì si è subito dato da fare per soccorrerlo, mentre un sacco di gente (in maggioranza ben vestita) si fermava e osservava la scena da lontano. Si è scoperto che l'uomo (dall'apparenza semplice, ma vestito in modo pulito e ordinato) era svenuto dalla fame. Ho fatto un salto al self-service lì vicino e mi sono fatta preparare un contenitore da asporto (meno male che avevo un po' di soldi, di solito vado in spiaggia appena con due spiccioli per bere un'acqua di cocco); sentito l'accaduto, il padrone del ristorante oltre a farmi lo sconto ha aggiunto una bottiglietta di succo d'arancia. Sono tornata sul posto e ho lasciato il pacchetto allo spazzino, che nel frattempo aveva spostato il pover'uomo all'ombra mentre il capannello (che aveva continuato a guardare senza muovere un dito) si era disperso.
La strada da fare è ancora lunga, sia per combattere la fame sia per stimolare un senso di solidarietà più umano e autentico. Non è un caso se l'unica persone che si è fermata a prestare soccorso è stato un umile spazzino.

19 gennaio 2008

48 ore o poco più...

Fra poco più di 48 ore imbarcherò alla volta dell'Europa. Sono dispiaciuta perché nemmeno questa volta sono riuscita a vedere tutti gli amici; l'agenda è piena fino a domani sera e sono rimaste fuori persone importanti. Ogni volta è così...
Oggi ho avuto una breve riunione con le responsabili dell'IDHeC (Instituto Dom Helder Camara) che finalmente mi hanno consegnato il contratto di cessione dei diritti d'autore sulle lettere conciliari, ormai in fase di pubblicazione in Italia. Speravo di riportare in Italia un altro po' di materiale da tradurre e pubblicare, ma sono rimasta parecchio scoraggiata. L'Instituto non dispone di fondi appropriati e la trascrizione dei manoscritti viene fatta, lentamente e non sempre correttamente, da personale volontario. Di questo passo, ci vorranno anni e anni prima che il materiale da pubblicare sia reso disponibile. Sto cercando di farmi venire delle idee: progetti, centri culturali, fondazioni, università, chi potrebbe essere interessato a finanziare la trascrizione digitale di migliaia e migliaia di manoscritti di un personaggio di rilevanza internazionale? In fin dei conti è stato candidato tre volte al Premio Nobel per la Pace, non era un prelato di campagna, un don abbondio qualunque...
Se qualcuno dei miei lettori ha delle idee, sia il benvenuto. Negli archivi dell'IDHeC c'è una miniera, ma ci vogliono fondi per pagare i minatori...

Qui siamo già in pieno clima di Carnevale. Oggi ci sarà l'apertura ufficiale a Olinda, con la sfilata del "Bloco das Virgens" (il blocco delle vergini: in realtà si tratta di uomini travestiti da donna...) ma in tutti i quartieri della città se ne respira il clima già da giorni. Ieri pomeriggio, ad accogliere i passeggeri in arrivo all'aeroporto, c'erano una piccola banda musicale, un gruppetto di ballerini di frevo e dei personaggi vestiti con i costumi tradizionali del carnevale pernambucano. Quest'anno si celebrano i 100 anni del Frevo, la danza carnevalesca che qui è nata e qui sopravvive alle intemperie della globalizzazione culturale. Per ballare il frevo bisogna essere molto atletici e avere gambe e piedi bene allenati; infatti viene danzato soprattutto da bambini e adolescenti perché gli adulti... beh... bisogna proprio che abbiano un fisico bestiale!

Domani, ultima mattinata di spiaggia e poi nel tardo pomeriggio immersione totale fra gli scaffali della Livraria Cultura: portare o non portare la carta di credito? Il rischio di perdere il controllo è reale,soprattutto ora che la TAP concede ai propri passeggeri di viaggiare con 64 Kg di bagaglio...

18 gennaio 2008

Fine della "missione"

La missione a Jânio Quadros per conto di Amici dei Popoli si è conclusa stamattina con l'intervista alla radio locale. Le informazioni di cui avevamo bisogno sono state raccolte quasi completamente e altre arriveranno in Italia entro carnevale.
Fra un'oretta si parte, con destinazione Vitória da Conquista. La città, di circa 400 mila abitanti, è situata a un paio d'ore di macchina da qui e ospita l'unico aeroporto della zona. Vi opera la compagnia Passaredo (in partnership con la più grande compagnia aerea nazionale, la TAM) che dispone di aeroplanini a elica da 30 posti. All'andata eravamo in 22 a bordo, più l'equipaggio. Non avevo ancora viaggiato su velivoli così piccoli, effettivamente è un po' strano e di primo acchito fa un po' impressione, ma è l'unico modo di arrivare a Salvador in 45 minuti anziché in 7 ore. Di là, prenderò un aereo di linea "normale" e arriverò a Recife nel pomeriggio.
Domani mattina parteciperò a una riunione con i responsabili dell'IDHeC (Instituto Dom Helder Camara) per parlare di possibili future pubblicazioni in Italia di altre opere del caro Dom Helder.
Domani sera, cena con gli amici del Consolato e domenica mattinata in spiaggia. Lunedì valigia e...

16 gennaio 2008

Luar do sertão

Ed eccomi qui, in pieno sertão della Bahia, dove il cellulare non prende e le strade asfaltate sono una rarità, ma dove il cielo notturno è molto più blu, si vedono tutte le stelle dell'emisfero sud e la luce della luna è suggestiva come in nessun altro luogo al mondo.
Mi trovo in una piccola città che si chiama Presidente Jânio Quadros (nome conferito in onore dell'allora presidente della Repubblica, che aveva promesso alla città finanziamenti per il suo sviluppo), ospite della comunità dei padri rogazionisti, padre Toninho e padre Jota.
Sono qui per definire gli ultimi dettagli di un progetto di scuola familiare agricola destinata ai giovani e alle ragazze della zona rurale. Lo scopo è fornire loro una formazione scolastica medio superiore in agricoltura, in modo da favorire il miglioramento delle coltivazioni di sussistenza a cui si dedica la maggioranza dei piccoli proprietari, impiantare nuove colture destinate anche alla vendita, riscattare i valori e le tradizioni della cultura popolare, favorire lo sviluppo di un'agricoltura ecosostenibile.
Si tratta di un progetto ambizioso, il cui scopo principale è proprio la riduzione dell'esodo dalle campagne verso le grandi città, fenomeno che flagella il Brasile da diversi decenni e che ha portato la popolazione urbana a raggiungere l'80% della popolazione totale del paese, relegando alla zona rurale uno scarno 20% degli abitanti. Considerata l'estensione del paese e la disponibilità (almeno teorica) di terre coltivabili, va da sé che lo sforzo di aiutare le nuove generazioni a non abbandonare le aree rurali ma anzi a valorizzarle è assolutamente meritorio.
L'elaborazione del progetto presenta alcune difficoltà ma stiamo cercando di risolverle.
La comunità locale mi ha accolta con simpatia e affetto e questa immersione totale in una realtà completamente diversa da quelle che conoscevo in precedenza si sta rivelando un'esperienza molto interessante.
Ora vi saluto perché abbiamo una riunione fra 10 minuti e la connessione internet non è delle più veloci.
Rimanete connessi!

13 gennaio 2008

Pioggia, viaggi e progetti

Quasi a volersi adattare al mio umore, che oggi non è esattamente dei più brillanti, oggi il cielo mi ha regalato una mattinata piovosa. Anziché in spiaggia, sono andata a fare un po' di acquisti per il mio ritorno in Italia la prossima settimana, così sabato e domenica potrò godermi il mare, tempo permettendo (e anche lunedì 21 al mattino, visto che il mio volo per Lisbona decolla in serata).

Domani alle 5 del mattino imbarco alla volta di Salvador de Bahia, e di lì per Vitória da Conquista; a Vitória mi aspetterà padre Jota, rogazionista, che mi accompagnerà in una piccola città del sertão bahiano che si chiama Presidente Jânio Quadros.
Amici dei Popoli sta appoggiando l'idea di un progetto di Escola-Família Agrícola in quella località, e io andrò a definire gli ultimi dettagli in modo da poter quanto prima presentare la richiesta di finanziamento all'Unione Europea o a qualche altro soggetto preposto all'uopo.
La finalità del progetto è offrire ai giovani della regione una possibilità di formazione medio-superiore in agricoltura di modo che, anziché emigrare verso le grandi città, rimangano in loco e migliorino la produzione agricola locale, con particolare attenzione alle coltivazioni ecosostenibili.
Non so se avrò la possibilità di connettermi da laggiù, ma sono sicura che al mio ritorno avrò molte cose da raccontarvi su una realtà tanto diversa da quella che ho conosciuto in questi anni e in cui ho lavorato.
Rimanete connessi.

11 gennaio 2008

Febbre gialla, pioggia e abbracci

Come promesso, qualche notizia meno personale.

Febbre Gialla. In queste settimane qui si parla molto dell'epidemia di febbre gialla che ha colpito gli stati della regione centro-ovest del paese, soprattutto Mato Grosso e Goiás (e il Distretto Federale, cioè Brasilia, che si trova al suo interno). Da dicembre in qua, ben 15 nuovi casi con alcuni morti (se non sbaglio, un paio). Fino a una quindicina di anni fa la vaccinazione era obbligatoria per entrare negli stati del Mato Grosso e del Mato Grosso do Sul; poi la malattia sembrava definitivamente debellata. E invece...

Pioggia. Mentre qui nel Nordest fa un gran caldo e si va in spiaggia tutti i giorni, gli stati del Sud, del Sud-Est e del Centro-Ovest sono flagellati da piogge e temporali particolarmente intensi. L'estensione immensa di questo paese fa sì che siano presenti molti climi diversi, a seconda della latitudine e della longitudine. È estate dappertutto, ma con caratteristiche diverse.
Detto ciò, come si fa a non amare questo Nordeste meraviglioso?

Abbracci. In questi giorni ho reincontrato molte persone che non vedevo da tempo (un anno, due, tre, cinque...). Amici veri e semplici conoscenti. Ma l'abbraccio, l'abbraccio è sempre quello: intenso, dato con tutto il corpo, stretto, caldo, molto diverso dagli abbracci inibiti che spesso ci scambiamo in Europa.
Abbracci che qualcuno dalle nostre parti definirebbe sfacciati, imbarazzanti, spudorati, nel migliore dei casi sensuali. Ma non sono abbracci dati con malizia, l'unico aggettivo che mi viene in mente per definirli è: affettuosi.
Il fatto è che abbiamo una diversa concezione del corpo. È una cosa che faremmo bene a imparare dai nostri amici brasiliani: il nostro corpo siamo noi, io sono il mio corpo. Se ti voglio salutare, se ti voglio trasmettere il mio affetto, non è detto che debba usare necessariamente le parole. L'abbraccio è capace di trasmettere un messaggio più intenso di mille discorsi. Siamo troppo intellettuali, siamo troppo "virtuali"!
Questa immersione totale nell'abbraccio "corpo totale" si sta rivelando una vera terapia.

Lunedì parto per la mia "missione" in Bahia e sarò di ritorno solo venerdì. Non so se sarà possibile aggiornare il blog anche da là, in ogni modo a risentirci presto.

08 gennaio 2008

Coccole

Oggi è stata una giornata di coccole autoinflitte: mattinata in spiaggia (ho assunto un gradevole colorino di pane ben cotto) e dopo il sonnellino pomeridiano un salto al solito salone di bellezza per il mio manicure e pedicure. Sono rimasta molto colpita: sono tornata in Italia da 5 anni, eppure la mia omonima Sandra si ricordava benissimo il colore dello smalto che preferisco. E mi ha chiesto notizie dei miei genitori, del mio lavoro...
Domani mi trasferisco dalla casa di Maria José a quella del caro Newton che mi lascerà le chiavi dell'apartamento e tornerà al mare con suo figlio. L'agenda si sta riempiendo: mercoledì pomeriggio-sera a Olinda con l'amico Biagio, giovedì pranzo con Marta e cena con Gorete, venerdì pranzo a casa di Virginia e cena con la mia amica viceconsole Enza (e forse con il giovane e simpaticissimo console Massimiliano), sabato in compagnia di Rosangela, sabato sera (forse) cena con Monica, Luis Carlos, Júlio e Renato... Un vero e proprio bagno di affetto e di nostalgia. Senza contare che tutte le mattine me ne andrò a fare una bella camminata in spiaggia per passare dal colore "pane ben cotto" al color "biscottino".
Devo anche andare a fare un giro alla mitica Livraria Cultura per fare incetta di libri e DVD: prevedo di dedicare un intero pomeriggio a questa piacevole attività.
Prometto, mi impegno, assicuro: domani o dopodomani scriverò un intervento "serio" per raccontare le ultime notizie che circolano da queste parti. Ma al momento sono ancora in pieno godimento vacanziero...
Un abbraccio calorosissimo a tutti!

p.s. per Celestino: torno in Italia il 21 gennaio. Se vuoi scrivermi, navigando con un po' di buona volontà sui link qui a lato troverai uno dei miei indirizzi di posta elettronica.

06 gennaio 2008

Sole, sole, mare, mare

Rieccomi rapidamente per un saluto al volo. Sono tornata a Recife, in questo momento mi trovo a casa dell'amica Maria José che dispone di una connessione ADSL abbastanza veloce.
Ringrazio tutti quelli che mi hanno lasciato dei messaggi. A Edson confermo che può benissimo utilizzare la mia traduzione, alla bella addormentata confermo che Ana ricambia saluti e abbracci.
Purtroppo Auda ha perso il bambino e questa vicenda ha amareggiato un po' il nostro capodanno. Ma sono cose che succedono, Auda e Neno sono giovani e presto Daniel avrà un nuovo fratellino o sorellina.
Io sto meglio, sono guarita quasi del tutto dalla tosse e dal raffreddore. In questi giorni sono andata molto al mare e ho già un bel colorito dorato.
In settimana mi impegnerò un po' di più per aggiornare il blog con meno notizie personali e più notizie del paese, della situazione, della cultura locale. Ma in questo momento sono come un convalescente che si sta curando... ho ancora bisogno di riposo, il 2007 è stato un anno intenso e impegnativo. Sto dormendo tantissimo, ho mangiato molti gamberi e pesce fritto e bevuto parecchia birra... insomma sto cercando di ricaricare le pile e di godermi il lato ludico della vacanza!
Vi abbraccio tutti con calore, in particolare chi si trova in Italia (so che ha nevicato). Qui c'è un sole stupendo...
Rimanete connessi!

01 gennaio 2008

Felice anno nuovo?

Felice anno nuovo? Oggi Matriz de Camaragibe è rimasta senz’acqua!
Probabilmente la presenza di molti visitatori esterni in occasione dei festeggiamenti del santo patrono, il glorioso Senhor Bom Jesus, e delle feste di fine anno, ha fatto sì che i consumi idrici della città salissero alle stelle. Speriamo che la situazione migliori nelle prossime ore, altrimenti non ci si potrà fare la doccia... e anche andare al gabinetto diventerà un problema...
Ma la notizia peggiore è che questa notte la cara Auda, di cui sono stata testimone di nozze nel 2002 e che era in attesa del secondo bambino, ha avuto um’antipatica emorragia che non lascia presagire nulla di nuovo.
Insomma, un anno che per un motivo o per l'altro sembra non iniziare sotto i migliori auspici...
Scusate la brevità del messaggio ma anche la connessione analogica lascia molto a desiderare.
Ci risentiamo quando avrò a disposizione qualcosa di meglio.
Voglio essere ottimista, quindi auguro a tutti un felicissimo 2008.

P.S. Credo che qui la temperatura sia intorno ai 35 gradi centigradi...

27 dicembre 2007

Avviso ai naviganti (in vettura, si parte!)



Ebbene sì, ce l'ho fatta. Domani si parte nonostante un residuo di tosse. Questo messaggio è verde come la speranza, speranza di riposarmi, speranza di trascorrere giornate serene, speranza di ritrovare tutti gli amici in ottima forma, speranza di riuscire veramente a fare di questo viaggio un'occasione rigenerante a tutto tondo.
Farò il possibile per mantenere il blog aggiornato almeno con un post a settimana (se possibile, di più).
Non siete in tantissimi a leggermi, ma siete sparsi nei 5 continenti e sicuramente siete dei lettori attenti e interessati, altrimenti navighereste su altri blog.
A tutti voi auguro di riuscire, in questo 2008 che sta per iniziare, a raggiungere le mete per cui lottate. E se non ci riuscirete, che vi si aprano sorprendenti alternative capaci di fugare ogni frustrazione e arricchire la vostra vita di nuovi traguardi.
Vi aspetto qui per raccontarvi il mio Brasile, se vi va.
Buon anno e... rimanete connessi!

22 dicembre 2007

La fortuna è cieca (divagazione personale)

...purtroppo, la sfiga ci vede benissimo (mi pare che la citazione sia degli Skiantos).
A 6-giorni-6 dalla partenza, con le valigie da preparare, un everest di panni da stirare + due lavatrici ancora da fare, la casa sudicia come se non fosse stata pulita da 10 giorni (ed è proprio così), ecco che mi cade fra capo e collo un'influenzona con febbre, tosse, rinite e soprattutto cefalea e dolori alle ossa (in particolare al collo e alle spalle).
Conto sulla vostra solidarietà, se volete potete fare una macumba, recitare tre rosari, mandarmi un Reiki a distanza, incrociare le dita, affinché entro venerdì (possibilmente prima!) io torni più pimpante e vivace che pria e possa affrontare il mio viaggio senza portare in aereo una farmacia.
Ora scusate me devo tornare sotto il piumone: nonostante il termostato affermi che qui in casa ci sono 23,7º e il termometro che la mia temperatura è di 37,7, nonostante abbia addosso maglia, maglione e pile, pantaloni lunghi, calzerotti grossi e pantofole invernali... ho un freddo barbino.
Speriamo non sia niente di più grave, io coi polmoncini ho un conto sempre aperto...

12 dicembre 2007

Contagem regressiva: -16

Mancano solo 16 giorni alla partenza, finalmente oggi pomeriggio ho avuto conferma delle ultime date.
Il 28 dicembre prossimo mi imbarcherò alla volta di Lisbona, pernotterò nella bella capitale lusitana e il mattino dopo riprenderò il volo verso Recife, dove il pomeriggio di sabato 29 sarò gentilmente accolta dagli amici Mônica e Reginaldo che mi ospiteranno per una notte in casa loro.
Domenica 30 prenderò una macchina a noleggio e partirò per la "mia" Matriz de Camaragibe; qui, parteciperò ai festeggiamenti del patrono, il "sempre glorioso Senhor Bom Jesus (e o seu companheiro...)". Resterò con gli amici di Matriz fino al 6 gennaio, quando farò ritorno a Recife; mi appoggerò da qualche parte fino a mercoledì 9, giorno in cui l'amico Newton mi consegnerà le chiavi di casa sua e se ne andrà al mare con suo figlio, lasciandomi a disposizione l'appartamento (i veri amici si riconoscono in queste circostanze!).
Dal 14 al 18 gennaio mi sposterò nel sertão della Bahia, nel municipio di Presidente Jânio Quadros, in "missione" per conto di Amici dei Popoli (stiamo per presentare un progetto di Scuola-Famiglia Agricola in quella località, da far finanziare all'Unione Europea).
Passerò ancora un paio di giorni nella mia amata Recife, il tempo di dare un ultimo tocco alla tintarella, e riprenderò l'aereo per l'Italia la sera di lunedì 21 gennaio 2008.
Spero di riuscire a scrivere da laggiù i miei resoconti ma anche osservazioni e riflessioni sulla situazione del paese e sui fatti di cronaca, in presa diretta.
Come sempre, rimanete connessi.