Visualizzazione post con etichetta blog. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta blog. Mostra tutti i post

16 luglio 2011

Quel che resta del blog: si cambia

È da qualche mese che non riesco ad aggiornare il blog, o forse non ne ho più voglia, o magari è solo una fase, o ancora sono arrivata al capolinea di questa interessante e utile esperienza virtuale. Il fatto è che negli ultimi tempi seguo sempre meno le notizie del Brasile, presa dalla situazione italiana e da una serie di impegni personali che, oltre a occupare il mio tempo, impegnano le mie energie psichiche. Non so se abbia senso tenere aperto il blog senza aggiornarlo con regolarità, ma anche chiuderlo mi dispiacerebbe parecchio, soprattutto considerando che esiste da 5 anni e un mese (il primo post, "La storia dall'inizio", fu pubblicato il 12 giugno 2006).
E poi, molto onestamente, mi fa comodo avere uno spazio per divulgare i corsi di portoghese dell'Arci, visto che il 90% degli allievi sono arrivati da qui e solo una minima parte dalla divulgazione cartacea con volantini o pubblicazioni di vario tipo.
Così ho deciso di mantenerlo aperto, ma solo come blog di servizio per i corsi. Quanto alle informazioni sul Brasile, non escludo l'ipotesi di poter scrivere ancora qualche post, soprattutto in caso di notizie di interesse internazionale. Ma devo essere onesta e trasparente e dire ai miei affezionati lettori e lettrici che non sarà più questo il mio obiettivo principale.

Da oggi Brasil, meu amor diventa Fala, Brasil!
L'archivio dal 2006 a oggi resterà comunque online, a disposizione del pubblico della rete.
Grazie a chi mi ha seguita fino a oggi (spero che continuerete!) e benvenuto a chi si affaccerà qui per la prima volta.

25 gennaio 2011

E il blog sbarca su Mate de Coca

Pausa "Mate" in America latina: così recita il sottotitolo del blog Mate de Coca di cui "Brasil, meu amor" è diventato partner.
Si tratta di un blog gestito dal tour operator Ruta 40 che organizza viaggi in America Latina (con uno spazio dedicato al turismo responsabile). Dicono che sceglieranno di volta in volta post ritenuti interessanti, per "aumentare la consapevolezza nelle persone per un turismo rispettoso che non è però legato ai campi di lavoro o altre esperienze simili" [...], in un'esperienza "che sia 'vera', 'sincera' eppure 'differente' da quello che si sente e si trova in giro". Effettivamente mi sembra che il contenuto di questo blog abbia a che vedere con le intenzioni degli amici di Mate de Coca, quindi ben volentieri ricambio il favore dedicando loro questo post.
P.S. Mi trovate nella sezione bloggers partners.


24 novembre 2010

50 mila (grazie, amici)

Stanotte questo blog ha raggiunto la cifra di 50 mila visite dal giorno in cui è stato inserito il contatore, cioè il 6 agosto 2007. Vale a dire una media di circa 41 viste al giorno, oltre 1.200 al mese. Ne sono lusingata. 
E insisto nel mio proposito di non lucrare con questo spazio virtuale: niente pubblicità, non lo faccio per denaro. Come ebbi a dire a suo tempo, questo è solo il tentativo di offrire informazioni e notizie sul Brasile che non compaiono sulle testate nazionali, o magari una visione alternativa di quelle che sui media italiani passano, ma in modo superficiale o distorto. Una goccia nell'oceano, ma se serve a fare piazza pulita di qualche stereotipo è sempre meglio che niente.
Ringrazio in modo particolare i miei visitatori abituali, soprattutto quelli che lo sono diventati dopo essere passati di qui per caso, catapultati inopitanatamente da una ricerca di Google.
Prossimo traguadro: centomila. Ma se ne riparla fra altri tre anni e mezzo, eh?

08 maggio 2010

A volte ritornano (o: "Di come certi libri non passano di moda")

Qualcuno dei miei lettori più affezionati ricorderà "Roma, due del mattino", il libro di Dom Helder Camara del quale fui traduttrice e curatrice nel 2007 e che uscì nel 2008 (ne parlai qui sul blog, per l'appunto, in occasione dell'uscita).
Ebbene, il Centro La Pira di Firenze ha organizzato un evento di ri-presentazione dell'opera nell'ambito della rassegna "Maggio di Libri" del Comune di Sesto Fiorentino (FI).
Oltre alla sottoscritta, parteciperanno Mario Primicerio (presidente della Fondazione La Pira) e Graziano Zoni (presidente Emmaus Italia e autore di un libro su Dom Helder).
La presentazione avrà luogo venerdì 21 maggio alle ore 21 presso il Teatro di San Martino.
So che a Firenze e dintorni ci sono parecchie amiche brasiliane che seguono questo spazio.
A loro dico: se vi paleserete e vi identificherete, sarà una gioia conoscervi.


28 marzo 2010

Pausa di riflessione

È con immenso dispiacere che comunico ai miei lettori fissi o occasionali che per un po' non avrò tempo di seguire il blog come merita il mio simpatico pubblico ;-)
Il numero di visitatori è crollato verticalmente da quando la serie televisiva su Chiquinha Gonzaga è stata interrotta in modo abrupto da RaiTre, a riprova del fatto che un blog sul Brasile non è molto appetibile di per sé. Ma non voglio chiudere qui questa esperienza e non ho nessuna intezione di chiuderlo: lo spazio rimane aperto, il materiale in archivio è molto e magari a qualcuno potrebbe anche tornare utile.
Mi allontano temporaneamente perché la vita richiede che investa le mie energie altrove. 
Ma mi impegno a tenere le antenne ritte, pronta a fare qualche rapida incursione in caso di notizie degne di nota. Altrimenti, ci risentiremo fra qualche mese.
Buona primavera a tutti.

04 marzo 2010

Brasile, primo mondo: il consolato itinerante

Può succedere che un paese considerato (a torto, secondo me - ma questo discorso richiederebbe un post a parte) "emergente", e quindi non ancora a pieno titolo nel cosiddetto "primo mondo" o mondo "sviluppato" che dir si voglia, possa impartire lezioni di civiltà e cittadinanza al resto del pianeta con atti concreti degni di essere imitati.
In Italia esistono due Consolati Generali del Brasile: uno si trova a Roma, annesso all'Ambasciata di Piazza Navona, l'altro a Milano. Numerosi anche i consoli onorari sparsi per il territorio nazionale, ma con competenze amministrative molto limitate o nulle.
Il Ministero degli Esteri brasiliano ha quindi creato un'iniziativa molto interessante denominata "Consolato itinerante". Se Maometto non va alla montagna, la montagna andrà a Maometto: se il cittadino brasiliano non può recarsi a Roma o a Milano, sarà il consolato a recarsi presso la sua città.
Quindi, ecco le missioni consolari. Da Milano, gli addetti si spostano durante i fine settimana a Verona, Bologna, Rimini, Genova, Trento e altre località di competenza territoriale di quel consolato. I cittadini possono così espletare le loro pratiche senza sobbarcarsi la spesa del treno e, a volte, anche di un'ospitalità notturna.
I brasiliani residenti in Italia che non fossero al corrente dei dettagli di questa iniziativa, possono andare a fare un giro sul blog/sito che è stato creato all'uopo: Consulado Itinerante.

P.S. Sono venuta al corrente di questa interessante e utile iniziativa grazie all'AIBM di Bologna (Ass. Italo-Brasiliani nel Mondo) che, dopo aver visto questo blog, mi ha contattata chiedendomi di contribuire alla sua divulgazione. Lo faccio con piacere, onorata del fatto che questo spazio virtuale sia oggetto di considerazione da parte di organi istituzionali e para-istituzionali brasiliani.

02 marzo 2010

Il plagio non mi piace: petizione in appoggio a una collega brasiliana

Questa nota è stata pubblicata sul mio profilo di facebook e divulgata nelle varie liste di discussione dei traduttori letterari. Ma nella petizione sono benvenute le firme di tutti.

Desidero portare alla vostra attenzione una vicenda abbastanza grave che riguarda una mia collega brasiliana, Denise Bottmann (presente da anni nei link della colonna di destra di questo blog).

Denise è personalmente in prima linea nella lotta contro il plagio delle traduzioni letterarie, una pratica purtroppo molto frequente in Brasile: numerosi editori si appropriano di vecchie traduzioni, soprattutto dei classici, le ristampano e le pubblicano senza nome, oppure con il nome di un altro traduttore, ma si tratta inequivocabilmente di lavori già pubblicati in passato. A volte la differenza consiste in qualche leggerissimo ritocco lessicale, ma il più delle volte l'operazione di furto è assolutamente spudorata. Naturalmente, il tutto viene fatto senza minimamente preoccuparsi del diritto d'autore del traduttore o degli eredi.

Denise ha aperto da parecchio tempo un blog nel quale riporta titoli, autori, nomi di traduttori, confronto fra le diverse edizioni e, naturalmente il nome dell'editore.
Già una volta le hanno imposto di togliere il blog dalla rete, salvo riconoscere che le sue denunce erano congrue.
La sua battaglia ha suscitato l'interesse di numerose testate giornalistiche che hanno pubblicato fior di servizi ed editoriali sull'argomento.

Ora l'editore Landmark l'ha denunciata, richiedendo: cospicui danni morali, svolgimento del processo *a porte chiuse* (quindi senza la presenza della stampa), rimozione preventiva del blog.

I colleghi brasiliani hanno organizzato una petizione online, che potete trovare a questo indirizzo e che vi invito caldamente a sottoscrivere indicando, accanto al vostro nome, anche la città e il paese (io ho firmato così: Sandra Biondo, Bologna, Itália):
http://www.petitiononline.com/Bottmann/petition-sign.html

Quelli che leggono il portoghese possono trovare uno spazio ulteriore di informazione qui:
http://apoiodenise.wordpress.com/

e naturalmente nel blog di Denise, "Não gosto de plágio":
http://naogostodeplagio.blogspot.com/

Ringrazio tutti coloro che avranno la sensibilità di aderire, mostrando a Denise che la difesa dei diritti di chi lavora non conosce frontiere.

23 febbraio 2010

Storie del mio Brasile su "Donne Pensanti"

"Dall'altra parte del mare" è il post che è stato pubblicato oggi sul blog di Donne Pensanti gestito dall'amica Silvia Cavalieri.
L'ho scritto un po' in fretta qualche settimana fa, e nel testo parlo di tre donne di Matriz de Camaragibe: Célia, Luiza e Ana (nella foto qui a sinistra).
Qualche informazione su Matriz la potete trovare anche su questo blog, è la piccola città in cui ho trascorso tre anni e mezzo all'inizio della mia esperienza in Brasile, quasi 20 anni fa, un luogo che scherzosamente mi ritrovo spesso a soprannominare "il buco del c... del Brasile". Non per disprezzo, ma perché a volte sembra davvero un luogo dimenticato da Dio e dagli uomini.
Oltre a essere donne pensanti, due di loro (Célia e Ana) sono anche carissime amiche, compagne di strada. 
Célia e io ci chiamiamo scherzosamente "comadre" (comare), perché sono stata madrina di cresima di Jane, la sua terzogenita. (nella foto qui a destra, insieme al marito João).
Ana invece è la mia sorella brasiliana di adozione, nel senso più completo che si può attribuire a questa parola. Non è un caso se i suoi nipoti, anche quelli nati dopo il mio rientro in Italia, mi conoscono come "Tia Sandra", Zia Sandra (malgrado le perplessità espresse una volta da una di loro, Gislaine, che andò a domandarle: "Ma la zia Sandra, è zia nostra in che modo?"...)
Vi lascio alla lettura di Donne Pensanti, se ne avete voglia.

16 dicembre 2009

Un pizzico di autoreferenzialità

Chi si loda s'imbroda, ma a volte un pizzico di autoreferenzialità non guasta. Oggi parlerò di questo blog e di tre piccoli riconoscimenti che ha ricevuto.
Il primo. Un motore di ricerca per blog e news, Wikio, stila la classifica dei blog più cliccati. Qualche mese fa mi avvisarono che Brasil, meu amor era al 150º posto nella categoria "Internazionale" e mi invitarono a inserire il loro bannerino (lo vedete qui a destra, è la bandierina azzurra). Ebbene, qualche giorno fa mi sono ritrovata al 33º posto. Magari fra un mese o due ripiomberò nell'oblio, ma sapere che il mio blog riceve visite e apprezzamenti è una piccola soddisfazione.
Il secondo. Ricordate il post di qualche settimana fa a proposito dell'uso improprio del termine portoghese viado? Ebbene, un lettore a me sconosciuto ha segnalato la cosa alla Zanichelli che, in seguito alle osservazioni riportate, modificherà l'etimologia della parola nello Zingarelli 2011.
Il terzo. L'amica scrittrice Morena Fanti aveva chiesto ai suoi contatti di inviarle auguri di Natale in forma artistica, così mi sono permessa di segnalarle la poesia di Edson Marques da me tradotta qualche anno fa e riportata anche su questo blog. E oggi lei l'ha pubblicata nel suo.
Insomma, ogni volta che penso di mollare per stanchezza mi arrivano dei segnali che dicono, indirettamente, che questo blog deve sopravvivere...

31 ottobre 2009

Chiedete, e vi sarà dato (la parola ai lettori)

Sto passando un brutto momento personale e, malgrado ci siano molte notizie sul Brasile che meriterebbero un commento, mi manca l'energia interiore necessaria a scegliere gli argomenti, riflettere e soprattutto scrivere un testo coerente e decente.
Tuttavia, poiché mi dispiacerebbe lasciare il blog completamente inattivo, questa mattina mi è venuta un'idea bislacca che sottopongo ai miei lettori abituali e occasionali.

Voi che ogni tanto navigate fra queste pagine; voi che amate il Brasile; anche tu che capiti qui per caso perché stavi cercando informazioni su Terra Nostra o Vento di Passioni, o che su Google hai digitato qualcosa che ti ha condotto fin qui; voi che arrivate da "Americas" del Corriere della Sera o che fate clic dal blog di un amico, da facebook e da aNobii: avete qualche domanda da fare? C'è qualcosa su cui mi volete interrogare, che suscita il vostro interesse o la vostra curiosità? C'è qualche argomento che vorreste veder trattato su questo blog?
Lasciate un commento in coda a questo post e cercherò di rispondere a domande, stimoli e magari anche provocazioni.

So di correre un rischio, e cioè che nessuno risponda all'appello (o che scrivano qualcosa "i soliti noti", per amicizia più che per vero interesse).
Non me ne faccio un cruccio, in fondo si tratta solo di un esperimento senza pretese. La cosa peggiore che può capitare è che il blog resti per qualche settimana in quieto stand by, aspettando tempi migliori.

Ma se qualcuno ha qualcosa da dire, questo è il momento giusto...

22 novembre 2008

11 agosto 2008

Chiuso per ferie - varie ed eventuali


Bene, oggi si chiude e ci si risente dopo Ferragosto o anche più in là. È vero che spesso sto più di una settimana senza scrivere e quindi non si noterà la differenza, ed è anche vero che in questo periodo, causa climax ferragostano, le visite subiscono un crollo verticale. Ma siccome tutti gli amici blogghisti si premurano di informare i loro lettori circa le proprie vacanze, per non esser da meno lo faccio anch'io.
A rileggerci presto.

P.S.
Nelle ultime settimane il numero dei visitatori di questo blog è aumentato sensibilmente. Ho cercato di capire se la causa fosse l'incremento degli amici di facebook, o magari il fatto che mi sono messa a intervenire su qualche blog molto frequentato, i cui lettori potrebbero arrivare fin qui cliccando sul mio link.
Macché. L'aumento delle visite è dovuto al fatto che ho parlato della telenovela Terra Nostra, le chiavi di ricerca non lasciano adito a dubbi. E così sia. Speriamo che almeno ciò serva a divulgare qualche informazione alternativa sul Brasile: oltre alle visite, infatti, sono aumentate di molto anche le pagine consultate.
Hai visto mai?

21 aprile 2008

Obrigada, Musibrasil

Musibrasil è una testata virtuale interamente dedicata al Brasile (vedi link a lato).
Ieri Francesco Giappichini mi ha lasciato un messaggio in cui segnalava di aver parlato del mio blog in uno dei suoi articoli,
L'italica blogosfera che pensa al Brasile.

Lo ringrazio calorosamente per il tributo, anche se ho un'osservazione da fare: non si tratta in verità di un blog "molto" personale. Forse lo è stato di più negli ultimi tempi, ma è sufficiente fare un giro nei vari tag (economia, società, salute, news, geografia, demografia) per accorgersi che l'elemento personale è più che altro un pretesto per tentare di fare ciò che Francesco ha colto con il consueto acume: "una battaglia forse inutile contro gli stereotipi sul Brasile".
In ogni caso, grazie ancora a Musibrasil. E non solo per aver segnalato il mio blog ai suoi numerosi lettori, ma soprattutto per l'impagabile servizio giornalistico che svolge e che sicuramente contribuisce in modo sostanzioso alla nostra battaglia, a mio parere tutt'altro che inutile.
Saravá!

27 marzo 2008

Quota 4000 (con deviazioni posteriori...)

Malgrado il non-tema dell'ultimo post, dopo alcune settimane di flessione il blog ha ripreso a essere visitato con una certa frequenza. Oggi ha raggiunto il significativo traguardo dei 4000 contatti da quando, il 10 agosto scorso, ho inserito il contatore.
Sono grata a coloro che, continuando a visitarmi e a lasciarmi messaggi (qui, ma anche in privato), mi testimoniano la loro stima e mi forniscono la motivazione
necessaria ad andare avanti anche nei momenti di maggior stanchezza.

Certo, alcune bizzarrie
legate alle chiavi di ricerca utilizzate da chi sul blog ci finisce per caso mi fanno sorridere e mi lasciano anche un po' perplessa e "preoccupata".
Per esempio, fra i mille visitatori di questo mese ce n'è uno che è arrivato fin qui inserendo su Google la seguente stringa: culi grandi Brasile. Probabilmente il mio lettore di passaggio (forse solo uno spiritosone, forse un povero e solitario frustrato) era in cerca di tutt'altro e invece è andato a finire in un pallosissimo blog tematico sul Gigante Sudamericano...
Mi auguro che tutto questo abbia comunque un effetto collaterale virtuoso: chissà che qualcuno, leggendo i miei interventi, non riesca a decostruire qualche stereotipo, francamente ormai stantio, sulle bellezze del Brasile...

16 marzo 2008

Perché non parlo del Tibet...

L'amica Isabel Green suggerisce affettuosamente che io parli dell'incresciosa situazone del Tibet. Cercherò di spiegare a lei e a voi perché non lo faccio.
Quando ho aperto questo blog, ho scelto che fosse tematico e che parlasse del Brasile e di tutto quanto può ruotare intorno al mio amore viscerale per questo paese. Non ho voluto fare né un blog personale nel quale raccontare la mia vita, né un blog genericamente internazionalista, anche se avrei probabilmente avuto materiale per entrambi.

Le mie attività di volontariato internazionale mi mettono in contatto quotidianamente con numerose realtà di sopraffazione e ingiustizia non meno gravi di quella del Tibet (ma purtroppo meno divulgate a livello mediatico). Spesso ricevo informazioni di prima mano da amici e conoscenti che da anni lavorano "al fronte" e hanno una visione dei problemi decisamente diversa da quella trasmessa dai media nazionali.

Potrei quindi scrivere un post sulla dittatura rwandese spacciata internazionalmente come democrazia-modello... potrei parlare della triste situazione dei bambini angolani sempre più vittime delle mine antiuomo... o ancora fare un discorso sulla difficile situazione di guerriglia in numerose regioni della Repubblica Democratica del Congo... Per non dire dell'attuale crisi in Kenya (chi ne ha parlato più?) e delle possibili ricadute - non proprio positive, stando a quanto mi riferisce un amico fidato che fa su e giù da Embu da circa 20 anni - di un'eventuale elezione di Barak Obama alla presidenza USA... E di Gaza, e dei Territori, ne vogliamo parlare?...

Ecco, dovrei aprire un altro blog, mettermi ad approfondire, a studiare, e francamente non me la sento. Preferisco la sicurezza, magari un po' codarda, di parlare di ciò che conosco meglio.
Per la situazione del Tibet, ma anche quella del Rwanda, del Congo, dei Territori Palestinesi, del Kenya, dell'Angola e di altri paesi troppo spesso dimenticati, vi esorto a ricercare in rete tutte le informazioni possibili, di preferenza quelle alternative ai grandi media nazionali.

P.S. Ciò non toglie che, grazie alla sensibilità di alcuni colleghi presenti alla riunione sindacale di ieri, anch'io mi sia dotata di fascia rossa da legare al braccio, in segno di solidarietà con le mie sorelle e i miei fratelli tibetani...

05 febbraio 2008

Il mio blog sul Corriere della sera

Solo oggi ho scoperto che il Corriere della Sera ha messo un link al mio blog nella sua pagina dedicata al Brasile, nella sezione "Americas", insieme a quello del mio amico Pippo Pisano (Il migratore clandestino).

Non sono molto brava a mettere i link, vediamo se funziona:
http://americas.corriere.it/brasile/

Beh, sono soddisfazioni. Grazie al Corriere e benvenuti ai lettori che atterrano qui dopo essere decollati di là...

13 agosto 2007

Ops (andate al 18 giugno)

Un paio di mesi fa avevo iniziato a scrivere un intervento che avevo salvato come bozza, e che ho terminato oggi.
Ho scoperto così che il blog è intelligente. Si ricorda quando avevo iniziato a scrivere. Ha pubblicato il post, ma con la data del 18 giugno...

Devo ancora imparare bene come si gestisce un blog, portate pazienza :D