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01 febbraio 2011

Bologna: torna il consolato itinerante

Venerdì 4 e sabato 5 febbraio torna a Bologna il Consolato Itinerante. Riporto il testo della comunicazione che ho ricevuto da AIBM (Associazione Italo-Brasiliani nel Mondo), sperando di fare cosa gradita agli amici brasiliani o italiani che dovessero averne bisogno.

Il Ministero degli Affari Esteri brasiliano per mezzo del Consolato Generale in Milano sta promuovendo un’iniziativa di interesse per la comunità brasiliana in diverse città del nord d’Italia.
Il Consolato si recherà in missione presso la città di Bologna nei giorni 04 e 05 febbraio 2011 per offrire servizi consolari a cui solitamente si può accedere presso la sede di Milano (escluso passaporto e visti).
Vi facciamo preghiera di voler pubblicizzare in loco tale evento secondo le Vostre possibilità e condivisione dell’iniziativa.
Il Consolato Itinerante sarà ospitato a Bologna presso AIBM - Associazione Italo-Brasiliani nel mondo, Bologna, in via Solferino n.32/A, e funzionerà secondo il seguente orario: venerdi 04 febbraio dalle 9 alle 17, e sabato 05 febbraio dalle 9 alle 15.
Per maggiori dettagli sull’evento e i servizi, accedere al sito www.brasilemilano.blogspot.com.

28 novembre 2010

Le forze dell'ordine "espugnano" la favela del Morro do Alemão

(Ultim'ora: ore 14:15)
Questa mattina le forze dell'ordine (Polizia, Marina ed Esercito), con l'ausilio di mezzi pesanti come i carri armati, sono riuscite a entrare nella favela del Morro do Alemão, uno dei nuclei più resistenti della criminalità organizzata e del traffico di droga. Il Bope (Batalhão de Operações Policiais Especiais) è penetrato nei punti nevralgici della favela e nel momento in cui vi scrivo sono previste nuove incursioni. Non tutti i criminali sono stati identificati, pochissimi si sono arresi e, stando alle notizie che sto ascoltando dal vivo da un canale televisivo brasiliano, inizieranno a breve le operazioni di rastrellamento per l'identificazione e l'arresto di boss e trafficanti. L'ospedale Getúlio Vargas è pronto a ricevere eventuali feriti, mentre un vero e proprio ospedale da campo per l'emergenza è stato installato nei pressi della favela. A quanto dicono i mezzi d'informazione, stamattina non ci sono stati ancora feriti, nonostante le sparatorie.
Un amico che abita a Rio mi ha scritto pochi minuti fa su facebook che "qui a Rio abbiamo tutti la sensazione che nella vita di questa città stia avendo inizio una nuova fase". Lo auguro di cuore a tutti gli amici di Rio e del resto del Brasile, anche se la situazione non è semplice e ci vorrà molto tempo per risolvere il problema per davvero. Ma, come sono solita dire, la maratona comincia col primo passo. Auguriamoci solo che non debba essere versato troppo sangue, che troppi innocenti non abbiano a pagare il prezzo di un'operazione indubbiamente necessaria.
Staremo a vedere. Fra qualche settimana il bilancio provvisorio, fra qualche mese il bilancio definitivo...

04 marzo 2010

Brasile, primo mondo: il consolato itinerante

Può succedere che un paese considerato (a torto, secondo me - ma questo discorso richiederebbe un post a parte) "emergente", e quindi non ancora a pieno titolo nel cosiddetto "primo mondo" o mondo "sviluppato" che dir si voglia, possa impartire lezioni di civiltà e cittadinanza al resto del pianeta con atti concreti degni di essere imitati.
In Italia esistono due Consolati Generali del Brasile: uno si trova a Roma, annesso all'Ambasciata di Piazza Navona, l'altro a Milano. Numerosi anche i consoli onorari sparsi per il territorio nazionale, ma con competenze amministrative molto limitate o nulle.
Il Ministero degli Esteri brasiliano ha quindi creato un'iniziativa molto interessante denominata "Consolato itinerante". Se Maometto non va alla montagna, la montagna andrà a Maometto: se il cittadino brasiliano non può recarsi a Roma o a Milano, sarà il consolato a recarsi presso la sua città.
Quindi, ecco le missioni consolari. Da Milano, gli addetti si spostano durante i fine settimana a Verona, Bologna, Rimini, Genova, Trento e altre località di competenza territoriale di quel consolato. I cittadini possono così espletare le loro pratiche senza sobbarcarsi la spesa del treno e, a volte, anche di un'ospitalità notturna.
I brasiliani residenti in Italia che non fossero al corrente dei dettagli di questa iniziativa, possono andare a fare un giro sul blog/sito che è stato creato all'uopo: Consulado Itinerante.

P.S. Sono venuta al corrente di questa interessante e utile iniziativa grazie all'AIBM di Bologna (Ass. Italo-Brasiliani nel Mondo) che, dopo aver visto questo blog, mi ha contattata chiedendomi di contribuire alla sua divulgazione. Lo faccio con piacere, onorata del fatto che questo spazio virtuale sia oggetto di considerazione da parte di organi istituzionali e para-istituzionali brasiliani.

06 agosto 2009

Influenza H1N1: come vanno le cose in Brasile?


La pandemia di influenza H1N1, la cosiddetta influenza suina, sta colpendo pesantemente anche il Brasile. A tutt'oggi i decessi sono 129, concentrati in modo particolare negli stati di San Paolo, Paranà, Rio Grande do Sul e Rio de Janeiro (ovviamente, si tratta degli stati nei quali il clima invernale è più rigido, e quindi più probabile il propagarsi di un virus che colpisce le vie respiratorie), ma anche altrove.
Ovviamente i decessi sono più frequenti nelle categorie a rischio degli immunodepressi, dei diabetici, dei cardiopatici e poi dei bambini al di sotto dei due anni e degli anziani over 60. Ma fino a oggi, drammaticamente, il maggior numero di morti è stato riscontrato fra le gestanti.
Ebbene sì, la categoria più a rischio in questo momento in Brasile è proprio quella delle donne in dolce attesa.
Pur senza lasciarsi andare a troppo facili allarmismi, è bene ricordare agli amici che stanno per partire per il Brasile che comunque una pandemia non è da prendere sottogamba. Le precauzioni per evitare di contrarre il virus sono semplicissime, poiché non si propaga per via aerea: lavarsi le mani, lavarsi le mani, lavarsi le mani. Soprattutto dopo aver frequentato luoghi pubblici come mezzi di trasporto collettivi (ma anche taxi), bar, botecos, discoteche, ristoranti affollati, sale d'attesa ecc.
E' bene evitare di prendere sottogamba questa pandemia: se accusate dei sintomi come mal di testa, febbre, naso che cola, tosse, rivolgetevi immediatamente a una struttura sanitaria attrezzata perché vi siano somministrati gli antivirali del caso. So che molti di voi che state leggendo gradirebbero una quarantena forzata che li trattenesse in Brasile oltre il limite del biglietto ma, se proprio bisogna fermarsi, che sia per motivi più sani e divertenti di un'influenza che sta facendo il giro del mondo mietendo vittime fra le categorie più deboli della popolazione.
O no?

13 febbraio 2008

Un fulmine sul Corcovado


Un fotografo fortunato? Una bufala? Non lo so.
Fatto sta che molti giornali, anche italiani, hanno riportato la notizia del fulmine che ha colpito la statua del Cristo Redentore a Rio de Janeiro e del fortunato fotografo che è riuscito a cogliere l'attimo fuggente, Custódio Coimbra dell'agenzia O Globo.
Io la trovo estremamente suggestiva, e voi?

24 dicembre 2007

Quando muore un profeta

Dopo alcune settimane in ospedale si è spento ieri, all'età di 83 anni, Dom Aloísio Lorscheider.
Dom Aloísio è stato una delle personalità più brillanti della chiesa brasiliana nel XX Secolo. Nominato vescovo da Giovanni XIII nel 1962, partecipò attivamente ai lavori del Concilio Vaticano II.
Fu presidente della CNBB (la conferenza episcopale brasiliana) dal 1971 al 1979, in un periodo difficile per la storia del paese che si trovava sotto la dittatura militare, regime a cui Dom Aloísio oppose strenua resistenza. Fu arcivescovo di Fortaleza per 22 anni.
Per tutta la vita non venne mai meno all'impegno in difesa dei diritti umani, delle lotte dei lavoratori, della riforma agraria, della ridemocratizzazione del paese, né nascose alcune sue prese di posizione non del tutto ortodosse all'interno della Chiesa, come la sua battaglia in favore dei preti sposati. Subì minacce di morte e ricevette ammonimenti dal Vaticano, ma era molto amato dalla gente. Fu il primo cardinale brasiliano a essere candidato a Papa: Albino Luciani, che poi diventò Giovanni Paolo I, votò per lui a quel conclave e si dice che, se il suo pontificato non fosse stato prematuramente stroncato dalla morte improvvisa, Dom Aloísio sarebbe stato nominato Segretario di Stato (e viene da domandarsi se la nostra chiesa, oggi, non sarebbe diversa...).
Un episodio emblematico merita di essere raccontato.
Nel 1994, mentre era in visita al carcere di Fortaleza, scoppiò una rivolta e Dom Aloísio fu preso come ostaggio insieme ad altri. Chiese immediatamente ai detenuti ribelli di essere liberato per ultimo e così fu, 18 ore dopo. Rispondendo a un deputato che invocava la pena di morte per i ribelli, Dom Aloísio rispose: "Farebbe bene a passare una decina di giorni in quel carcere. Sono sicuro che anche lei si metterebbe a lottare in favore della loro libertà". Meno di un mese dopo sui giornali locali troneggiava la foto di Dom Aloísio che, il Giovedì Santo, era tornato in quel carcere per celebrare la cerimonia della lavanda dei piedi insieme ai detenuti.
Quando muore un profeta il mondo diventa un po' più povero. Ma ricordarne le azioni ci arricchisce e ci dà la forza di sperare contro ogni speranza in un mondo diverso.
Anche questo è Natale.
Auguri a tutti.

05 agosto 2007

News

La palazzina della Tam Express travolta dall'aereo nel tragico incidente del 17 luglio scorso è stata implosa oggi pomeriggio...

Le vittime identificate fino a questo momento sono 157, le famiglie delle altre 43 devono attendere gli esami del DNA sui resti...

Nei giorni scorsi il Presidente Lula ha sostituito il Ministro della Difesa; al posto di Waldir Pires si è insediato Nelson Jobim, ex-Presidente della Corte Suprema.

Anche la presidenza dell'INFRAERO (la società che controlla aeroporti e traffico aereo) è in via di sostituzione: al posto dell'uscente José Carlos Pereira, ufficiale dell'Aeronautica, assume l'incarico Sérgio Maurizio Britto Gaudenzi, attualmente a capo dell'AEB, l'Agenzia Spaziale Brasiliana.

Intanto Lula esulta perché, nonostante la gravissima crisi che ha colpito il settore aereo in questi ultimi mesi, la sua popolarità non subisce flessioni: il 48% dei brasiliani continua a considerare il governo Lula "ottimo" o "buono".

Fra qualche giorno proporrò alla riflessione dei miei lettori (pochissimi in questi giorni, immagino) un testo interessante.
Si tratta di una critica molto pertinente all'attuazione del governo Lula.
Restate conessi.

15 luglio 2007

Ricchezza, però che tristezza

Secondo i dati forniti dal ministero delle finanze, i milionari brasiliani sono circa 130 mila, pari a circa lo 0,00069% della popolazione (189 milioni di abitanti).
Una stima del BCG (Boston Consulting Group) afferma che i milionari brasiliani sono i più ricchi dell'America Latina, con un patrimonio complessivo di 573 miliardi di dollari - equivalenti alla metà del PIL nazionale.
Considerato che, molto probabilmente, anche i poveri brasiliani sono i più poveri dell'America Latina, il colosso sudamericano si conferma campione di cattiva distribuzione del reddito.

In questi giorni sono in corso a Rio de Janeiro i Giochi Panamericani, le olimpiadi continentali a cui partecipano tutti i paesi delle tre Americhe (Nord, Centro e Sud) e dei Caraibi.
Eppure da noi non ne parla nessuno. E dire che, essendo estate, ci sarebbero ampi margini per propinarci un po' di sana competizione sportiva e ravvivare gli squallidi palinsesti televisivi. Ma no, è meglio la replica di una vecchia fiction...

29 maggio 2007

Misure del governo in favore della pianificazione familiare

Il ministro della sanità José Gomes Temporão ha presentato ieri a São Paulo il Programma di Pianificazione Familiare del governo federale.
Il piano prevede un incentivo agli interventi di vasectomia, sconti per l'acquisto di anticoncezionali nelle farmacie popolari e incremento della distribuzione della pillola negli ambulatori pubblici. Saranno inoltre rese disponibili nuove linee di finanziamento per le maternità che operano in convenzione con il sistema di salute pubblica, e stanziate risorse per la riqualificazione professionale di chi lavora nei reparti di Pronto Soccorso ostetrico.

(Fonte: Radio CBN Brasil)


25 maggio 2007

Buone notizie

Oggi l'IBGE (Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística) ha pubblicato i risultati di uno studio realizzato incrociando i dati disponibili dal 1940 al 2000.
La prima buona notizia riguarda la scolarizzazione dei bambini di età compresa fra 7 e 14 anni, che ha compiuto un gigantesco balzo in avanti: dal 30,6 al 94,5%.
Il tasso di analfabetismo è sceso dal 56,8 al 12,1 % (considerando la popolazione di età superiore a 10 anni); considerando il valore assoluto, nel 1940 il Brasile contava lo stesso numero di analfabeti che nel 2000 (16,4 milioni di persone).
Un dato importante, visto che la popolazione in 40 anni è letteralmente quadruplicata: da 41,2 a 169,8 milioni di abitanti. Si stima che a tutt'oggi il numero di abitanti del Brasile ammonti a circa 189 milioni.
Il Brasile rurale è diventato urbano: il tasso di urbanizzazione è passato dal 31, 3 all'81,2%. Ciò significa che nel 2000 più di 8 brasiliani su 10 abitavano in città, e meno di 2 su 10 in campagna.
Un'altra informazione demografica interessante riguarda la proporzione fra uomini e donne; nel 2000, infatti, il contingente femminile ammontava a 86 milioni contro gli 83,6 milioni di maschietti.

Nei prossimi giorni, compatibilmente con i miei impegni, vi riferirò altre informazioni interessanti di questa ricerca, soprattutto per ciò che riguarda la proporzione fra bianchi, neri e mulatti, l'immigrazione e la composizione delle famiglie.

Se qualcuno mastica il portoghese, può leggere le informazioni direttamente sul
sito dell'IBGE.
http://www.ibge.gov.br ("Estudo revela 60 anos de transformações sociais no país")

13 maggio 2007

Quello che i giornali non dicono

Sulla visita di Benedetto XVI in Brasile i media italiani non dicono tutto. Leggo dall'importante quotidiano "Folha de São Paulo" che l'afflusso di giovani all'incontro dell'altro giorno è stato inferiore al previsto. A quell'invito alla castità, alcuni giovani hanno risposto con cartelli recanti la scritta "Eu uso camisinha" (io uso il preservativo). La previsione di afflusso alla Santa Messa di oggi è stata prudentemente ridotta a 230 mila fedeli, contro il mezzo milione di cui si era parlato fino a ieri.

Il paese cosiddetto "più cattolico del mondo" (solo per avere un elevato numero di battezzati) sta manifestando un atteggiamento critico nei confronti del Papa e delle gerarchie vaticane in generale? È possibile.

Aggiungo alcune osservazioni sulla cosiddetta "lotta alle sette pentecostali".
Qualche anno fa, un mio amico sacerdote ebbe a dirmi: "Meno male che ci sono loro [gli evangelici pentecostali], altrimenti come farei a prendermi cura di tutta questa gente?". Insieme a un collega, aveva in carico una parrocchia che, con tutte le cappelle periferiche, ammontava a circa 100 mila abitanti. In Italia con 100 mila abitanti (e anche meno) si fa una Diocesi.
La Chiesa Cattolica è storicamente identificata con l'oppressione e la schiavitù che hanno flagellato il popolo dei più poveri (soprattutto neri e indios) per secoli. Non possiamo dimenticare che gli schiavi africani scendevano dalla nave e, insieme al marchio a fuoco, ricevevano il battesimo. Il Brasile è stato l'ultimo paese ad abolire la schiavitù: 20 maggio 1888.
Erano gli anni in cui in Italia era stato sconfitto il potere temporale del Papa, avevamo finalmente conquistato l'unità e tanti poveri emigravano proprio verso il Brasile, per andare a lavorare la terra da cui gli schiavi si erano allontanati. Risale a quegli anni la nascita del fenomeno dei meninos de rua, i bambini di strada di cui tanto si parla anche oggi. Figli di schiavi liberati che non trovavano lavoro perché, oltre a essere analfabeti, nella vita non avevano fatto altro che gli schiavi nelle piantagioni di caffè o di canna da zucchero.
Dov'era la Chiesa in quegli anni? Accanto agli schiavi liberati o accanto ai latifondisti?

Il fenomeno delle cosiddette "sette" (perché chiamarle così? Chi decide cos'è una chiesa e cos'è una setta?) pentecostali rappresenta un obiettivo pericolo di fondamentalismo. È fuori discussione che fanno leva sull'emotività delle persone e che, fatte rarissime eccezioni, non operano nel sociale e denunciano ben poco le ingiustizie che flagellano il paese e opprimono soprattutto i più poveri.
Ma è vero anche che chi si converte, chi entra ne lei dos crentes (entra nelle legge dei credenti), cambia vita. Molti alcolizzati hanno smesso di bere, molte famiglie si sono ricostruite.

Durante una conferenza ecumenica a Brasilia, una decina d'anni fa, un giornalista domandò al Dalai Lama: "Santità, qual è la religione migliore?". Il Dalai Lama rispose: "La miglior religione è quella che rende l'uomi migliore". Per molte persone, l'ingresso in una chiesa pentecostale ha rappresentato la chance di diventare una persona migliore. È questo che vogliamo combattere?

C'è da dire che alcune di queste comunità sono delle vere macchinette succhiasoldi. Che in nome della nuova religione alcuni poveri si impoveriscono ulteriormente (mentre i loro pastori si arricchiscono). La IURD (Igreja Universal do Reino de Deus) è guidata da un gruppo che possiede grandi mezzi d'informazione, fra cui una rete televisiva (Rede Record) trasmessa via satellite in tutti i paesi di lingua portoghese. A causa di alcuni affari loschi la IURD è stata dichiarata fuori legge in Portogallo.
Ma le Assemblee di Dio, la Chiesa Battista, gli Avventisti del 7º giorno non sono la IURD.

I movimenti cattolici che "lottano" contro i pentecostali usano le loro stesse armi: emotività, canti, balli, al massimo qualche attività assistenzialistica, assoluto silenzio per ciò che riguarda la critica sociale. È ciò che fa soprattutto il movimento del Rinnovamento dello Spirito, i cosiddetti "carismatici".

Io credo che come cristiani dovremmo ricordare il messaggio di Gesù che disse: "Voi siete il sale della terra, voi siete il lievito nella massa". Il sale e il lievito modificano la pasta e la rendono commestibile e gustosa solo se sono presenti in piccolissime quantità. In una situazione come quella brasiliana (ma anche di numerosi altri paesi del Sud del mondo) essere cristiani dovrebbe significare essere piccoli profeti che annunciano il Regno di Dio e denunciano tutto ciò che impedisce la sua realizzazione qui e ora.

Questo post sta diventando troppo lungo. Un altro giorno scriverò sulla Teologia della Liberazione.
Avete letto fin qui? Bravi!

06 maggio 2007

Il Papa troverà un Brasile un po' meno cattolico...

Da un'indagine realizzata da Datafolha, risulta che il 64% dei brasiliani di età superiore a 16 anni si dichiara cattolico. Nel 1996 erano il 74%. Nello stesso periodo, gli evangelici pentecostali sono passati dall'11 al 17%.
Secondo l'IBGE (Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística, analogo al nostro ISTAT), invece, nel 1991 i cattolici ammontavano all'83,8% e nel 2000 erano scesi al 73,8%.
Le università federali di S. Paulo e Minas Gerais hanno constatato inoltre che l'11% dei brasiliani ha più di una religione, e che l'83% ritiene la religione un elemento molto importante nella propria vita.
Papa Benedetto XVI parteciperà alla V conferenza generale dell'Episcopato Latino Americano e dei Caraibi che si terrà ad Aparecida, nello stato di San Paolo, dal 9 al 14 maggio prossimi.
Aparecida ospita il santuario dedicato alla patrona del Brasile, Nossa Senhora de Aparecida, la cui statuetta raffigurante una madonna di pelle scura fu ritrovata da alcuni pescatori di questa località.

In occasione della visita del Papa, si prevede un'affluenza superiore al mezzo milione di pellegrini. Si teme per le carenze infrastrutturali della città, sia per quanto riguarda l'ospitalità dei pellegrini, sia per la mancanza di spazio per parcheggiare i pullman o per la possibile insufficienza di acqua potabile.
In Brasile c'è molta attesa per la visita di Benedetto XVI. Vedremo le ripercussioni sulla stampa nazionale.


04 maggio 2007

Lula libera il brevetto di un farmaco anti-AIDS

Lula autorizza la liberazione del brevetto di un farmaco utilizzato nella cura dell'AIDS
Il Presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha firmato quest'oggi un atto che autorizza la violazione del brevetto del farmaco Efavirenz per la cura dell'AIDS. Il farmaco, utilizzato da 75 mila pazienti malati di AIDS in cura presso la rete pubblica, è prodotto dal laboratorio Merk Sharp & Dhome. L'aspettativa del governo è che la violazione del brevetto produca un risparmio di 30 milioni di dollari l'anno da qui al 2012.

19 marzo 2007

Battisti e il deputato Gabeira

Cesare Battisti, latitante italiano condannato all'ergastolo per i 4 omicidi commessi negli anni '70, è stato arrestato a Rio de Janeiro. Il nostro Ministero della Giustizia ne sta richiedendo l'estradizione. Nel frattempo, il deputato federale Fernando Gabeira sta mobilitando l'opinione pubblica brasiliana affinché l'estradizione di Battisti non sia concessa.
Chi capisce il portoghese, potrà trovare ulteriori informazioni direttamente sul blog di Gabeira: http://www.gabeira.com.br/blog/#

Personalmente ritengo che Battisti debba pagare il suo debito con la giustizia, così come hanno fatto o stanno facendo altri. Persino Toni Negri ha pagato, e non aveva mai impugnato un'arma. Battisti ha ucciso durante rapine a mano armata, non ha commesso omicidi "ideologici" passibili di valutazioni alternative.
Sono intervenuta nel blog di Gabeira per dire la mia. La sua presa di posizione sta comunque suscitando numerose polemiche.
Vedremo come andrà a finire.

14 febbraio 2007

João Hélio non avrà un carnevale

Rio de Janeiro. Il 7 febbraio scorso un gruppo di criminali ha assaltato una donna alla guida della sua auto, rubandole il veicolo. La donna è stata strappata fuori dalla macchina, la figlia di 14 anni è scappata e, mentre la madre cercava di tirare fuori il figlio João Hélio di 6 anni, i delinquenti sono partiti in quarta e il bambino è rimasto appeso alla cintura di sicurezza ed è stato trascinato per circa 7 chilometri. Abbandonato in strada, quando è stato ritrovato era già morto.
I sospetti fermati dalla polizia sono 5, di cui due minorenni.
Ora è di nuovo in auge la discussione sulla riduzione della minore età penale ma, come giustamente fa notare il presidente Lula, non è questo il modo di risolvere i problemi della criminalità urbana.
Legiferare sull'onda dell'emozione può generare ulteriori problemi. La soluzione è da cercare nella creazione di lavoro e reddito, nella lotta all'evasione scolastica, nel miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie, in definitiva nella creazione di reali speranze di futuro per le masse dei giovani impoveriti.
Non è facile. Il problema della sicurezza non riguarda solo il Brasile ma sta diventando una priorità in tutte le realtà urbane del mondo. È ovvio che bisogna anche intervenire con un rafforzamento dell'intervento delle forze dell'ordine, ma è sempre più evidente che si tratta di palliativi.
È ora di pensare seriamente a interventi preventivi nella direzione di una maggior giustizia sociale, di una più sana distribuzione del reddito, di un'effettiva eguaglianza di opportunità.
Il Brasile, ancora una volta, rappresenta efficacemente tutte le contraddizioni del mondo globalizzato. Guardate il Brasile, e vedrete il mondo.

28 gennaio 2007

Manda bala (Send a bullet)

"Manda bala" (Send a bullet), ambientato in Brasile, vince il premio di miglior documentario al Sundance Film Festival.
Nel film, la città di San Paolo viene presentata come la "capitale dei sequestri". Secondo il cineasta Jason Kohn i criminali, localizzati nei quartieri più poveri della periferia urbana, avrebbero il cattivo costume di tagliare le orecchie alle vittime dei rapimenti per spingere i familiari a pagare il riscatto. In seguito, la vittima ricorrerebbe alla chirurgua plastica per riparare ai danni, e sarebbe quest'ondata di criminalità a giustificare, sempre secondo Kohn, il boom della chirurgia plastica nel paese.
Non è da escludere che questo documentario susciti polemiche, come è successo un paio di mesi fa per il film "Turistas", anch'esso ambientato in Brasile, e che mostra una storia abbastanza agghiacciante di turisti stranieri sequestrati e torturati da criminali a Rio de Janeiro. Va detto che questo film è stato classificato come film del terrore (horror-thriller) e avrebbe potuto essere girato in qualsiasi metropoli del mondo.
Ma è altrettanto fuori discussione che questo tipo di propaganda non giova al turismo. È vero che le metropoli brasiliane sono pericolose, ma non si può nemmeno far credere che sia un paese nel quale bisogna girare con le guardie del corpo armate...

28 dicembre 2006

Rio in fiamme

Attacchi della criminalità organizzata a posti di polizia e corriere di linea, in corso da questa mattina, hanno già provocato 18 morti a Rio de Janeiro (di cui 7 erano passeggeri di un pullman che andava da Rio a San Paolo e che è stato incendiato).
Lunedì ci sarà il cambio al vertice del governo dello stato di Rio, dicono si tratti di un'operazione orchestrata dai gruppi criminali per esercitare pressione sui nuovi assessori alla sicurezza pubblica e all'amministrazione penitenziaria che entreranno in carica il giorno 1.

Praticamente la città è sprofondata nel panico, in un clima da guerra civile che mina alle radici la già precaria sensazione di sicurezza della popolazione.
A ciò si aggiunge il caos più totale del traffico aereo, iniziato a giugno con il fallimento della Varig e che ha raggiunto il suo apice martedì 5 dicembre con il black out al sistema di sicurezza dell'aeroporto di Brasilia.
Una città in fiamme, un paese nel caos. Alla vigilia del capodanno, che faceva prevedere l'afflusso di un milione di persone solo nella spiaggia di Copacabana, per il tradizionale spettacolo di fuochi d'artificio.
Che strazio. Meno di un mese fa ero a Rio, la Città Meravigliosa. Mi si spezza il cuore al pensiero di questa situazione così dolorosamente violenta...