24 agosto 2009

Corso di portoghese brasiliano a Bologna


A settembre partono due nuovi corsi di lingua e cultura brasiliana a Bologna: uno rivolto ai nuovi iscritti, uno di secondo livello per chi ha già frequentato il primo livello negli anni scorsi.
Il modulo è leggermente cambiato: solo 12 incontri (3 mesi). Probabilmente, se vi saranno richieste, a marzo proporremo un ulteriore corso principianti.
Fare clic sul volantino per ingrandirlo.

07 agosto 2009

Sempre sull'influenza suina


Il quotidiano O Globo informa che il Brasile, con i suoi 140 decessi alla data di oggi, conta già il 12% del totale dei morti per influenza suina, piazzandosi al quarto posto dopo gli Stati Uniti (353), l'Argentina (337) e il Messico (146).
Allarmismo o pericolo reale? Si fa un gran parlare dei famosi farmaci antivirali, fra cui il Tamiflu. Sembra che, assunto entro tre giorni dal manifestarsi dell'influenza, abbia effetti portentosi. Ma c'è anche chi insinua inquietanti "teorie del complotto" da parte delle case farmaceutiche che producono il Tamiflu e gli altri antivirali, nonché i laboratori di produzione dei vaccini.
Ma chi muore, e perché? Sono solo le categorie a rischio di cui si parlava nel post precedente a essere vulnerabili, o ci sono altri fattori in gioco, tipo la povertà, l'insalubrità delle abitazioni e delle condizioni di vita, la malnutrizione? Chi muore proviene da tutti i quartieri, dai quartieri alti e di classe media oppure dalle favelas, dove fra l'altro è difficile fare una diagnosi precoce? Molte domande restano senza risposta, almeno per ora.
E' difficilissimo raccogliere informazioni attendibili e obiettive. L'unica cosa che possiamo fare è riferire la freddezza dei numeri, e questi non lasciano dubbi: in Brasile la pandemia si sta scatenando per davvero, e qualcuno ci lascia le penne.

06 agosto 2009

Influenza H1N1: come vanno le cose in Brasile?


La pandemia di influenza H1N1, la cosiddetta influenza suina, sta colpendo pesantemente anche il Brasile. A tutt'oggi i decessi sono 129, concentrati in modo particolare negli stati di San Paolo, Paranà, Rio Grande do Sul e Rio de Janeiro (ovviamente, si tratta degli stati nei quali il clima invernale è più rigido, e quindi più probabile il propagarsi di un virus che colpisce le vie respiratorie), ma anche altrove.
Ovviamente i decessi sono più frequenti nelle categorie a rischio degli immunodepressi, dei diabetici, dei cardiopatici e poi dei bambini al di sotto dei due anni e degli anziani over 60. Ma fino a oggi, drammaticamente, il maggior numero di morti è stato riscontrato fra le gestanti.
Ebbene sì, la categoria più a rischio in questo momento in Brasile è proprio quella delle donne in dolce attesa.
Pur senza lasciarsi andare a troppo facili allarmismi, è bene ricordare agli amici che stanno per partire per il Brasile che comunque una pandemia non è da prendere sottogamba. Le precauzioni per evitare di contrarre il virus sono semplicissime, poiché non si propaga per via aerea: lavarsi le mani, lavarsi le mani, lavarsi le mani. Soprattutto dopo aver frequentato luoghi pubblici come mezzi di trasporto collettivi (ma anche taxi), bar, botecos, discoteche, ristoranti affollati, sale d'attesa ecc.
E' bene evitare di prendere sottogamba questa pandemia: se accusate dei sintomi come mal di testa, febbre, naso che cola, tosse, rivolgetevi immediatamente a una struttura sanitaria attrezzata perché vi siano somministrati gli antivirali del caso. So che molti di voi che state leggendo gradirebbero una quarantena forzata che li trattenesse in Brasile oltre il limite del biglietto ma, se proprio bisogna fermarsi, che sia per motivi più sani e divertenti di un'influenza che sta facendo il giro del mondo mietendo vittime fra le categorie più deboli della popolazione.
O no?