20 giugno 2008

Tributo a Djavan

Stimolata dal dialogo virtuale intrattenuto con Gaja e, indirettamente, con tale Mimmo che non ho il piacere di conoscere nemmeno virtualmente, dedico lo spazio di oggi al grande Djavan, già visto e ascoltato nel post del 25 marzo scorso insieme a Gal Costa e Chico Buarque.
Djavan, al secolo Djavan Caetano Vieira, è un musicista, autore, poeta e chitarrista brasiliano. Figlio di una lavandaia nera e di un lontano discendente di olandesi, è nato nel 1949 Maceió, capitale dello stato di Alagoas, e vive a Rio de Janeiro dai primi anni '70.
La sua musica riesce a mescolare i ritmi più autenticamente brasiliani alle sonorità del jazz e del blues; forse è per questo che ha avuto un discreto successo anche negli Stati Uniti. Resta il fatto che è uno dei musicisti brasiliani più riconosciuti a livello internazionale.
Io non mi intendo molto di musica, i miei gusti sono molto viscerali, "de panza". Djavan con i suoni, con la voce sensuale, con l'arpeggio della chitarra mi fa semplicemente rabbrividire. I suoi testi, poi, sono intrisi di una poeticità che mi fa capire il significato dell'aggettivo "intraducibile"; quando qualcuno mi chiede gentilmente di tradurre una sua canzone mi intimidisco e declino l'invito.
La prima volta che ne ho udito la voce, nel lontano 1991, mi sono sentita come ipnotizzata. No, non riesco a essere critica quando si parla del mio musicista preferito in assoluto (mi rivolgo soprattutto alle signore e signorine in ascolto: non so voi, ma io trovo che sia anche un uomo dotato di straordinario sex appeal...).

È da quando ho iniziato a scrivere questo thread che mi domando quale canzone inserire da youtube; nell'impossibilità di scegliere "la più bella", scelgo la prima che sentii in quel lontano pomeriggio di novembre di 17 anni fa, "Oceano", in versione dal vivo, unplugged. Buon ascolto.


6 commenti:

Anonimo ha detto...

bellissima voce, davvero. personalmente, però, resto sempre un grande fan di Marisa Monte, che secondo me è insuperabile. o no?

Sandra B. ha detto...

Che ti posso dire, donmo? Il mondo è bello perché è vario o, come diceva la mi' nonna (quella di Castiglion Fiorentino) che di latino non ne sapeva granché, "su' gusti un si sputa".
Marisa Monte mi piace, sì sì, ma Djavan è Djavan.

P.S. Fra le donne giovani, mi piacciono molto anche Adriana Calcanhotto, Ana Carolina e Isabella Taviani. Ma mostri sacri come Gal Costa e Maria Bethania restano ineguagliabili. Per non parlare della papessa del samba, Beth Carvalho. Il 1º dicembre 2006 ho avuto modo di sentirla dal vivo durante lo spettacolo del Dia Nacional do Samba, al Teatro Municipale di Rio de Janeiro (un gioiello di arte liberty, sia detto fra parentesi) e mi sono sentita come una vecchia "carioca da gema"...

Gaja Cenciarelli ha detto...

Anche i miei gusti sono viscerali, "de panza", come i tuoi. E secondo me Djavan è proprio uno di quelli che ti arriva dritto QUI. alle viscere...
Grazie per la citazione, obrigada, Sandra.
Su Mimmo... beh, è un personaggio. (È l'autore del PASFEG di oggi, è proteiforme: il suo nome è legione! :-D)
BACI!

Anonimo ha detto...

Dijo el Garanzini: non amo le graduatorie, van meglio le compìle. Quindi, in un'ipotetica squadra mista di fòlber, Marisa Monte a dirigere la difesa in qualità di centrale e Djavan come interno destro, da usare per la velocità e l'uno-contro-uno in partite tattiche, soprattutto. Costa e Bethania da alternare sull'esterna sinistra, con Costa oggi meglio se parte dalla tre quarti nostra.
Blog notevole, chès chì.

Sandra B. ha detto...

@el giôann
Beh, grazie :)

Anonimo ha detto...

Bellissimo!
Obrigada por dividir tua sensibilidade conosco.
Saluti da una Brasiliana che vive in Italia.