Non so se state seguendo le notizie che provengono da alcune regioni del Brasile e in particolare dallo Stato del Maranhão, dove le alluvioni stanno rendendo difficile la vita a moltissima gente.
Non è che le alluvioni nel Nordest siano poi tutta questa novità, anzi sono un problema ricorrente e a farne le spese più alte è sempre la povera gente.
L'ultima alluvione di cui sono stata testimone risale ai primi di agosto del 2000. In quell'occasione scrissi una delle mie famose "circolari" a cui diedi lo stesso titolo di questo post. La copincollo senza correggere né refusi né virgole, tale e quale a come la spedii allora. Non è che le cose siano poi cambiate così tanto, da allora ad oggi...
L'ultima alluvione di cui sono stata testimone risale ai primi di agosto del 2000. In quell'occasione scrissi una delle mie famose "circolari" a cui diedi lo stesso titolo di questo post. La copincollo senza correggere né refusi né virgole, tale e quale a come la spedii allora. Non è che le cose siano poi cambiate così tanto, da allora ad oggi...
7/08/2000
Carissimi tutti,
la settimana scorsa, come forse avrete visto anche al telegiornale italiano, si è scatenato sul nordest del Brasile un violentissimo nubifragio. Le città più colpite sono state Recife, dove abito io, e Maceió, capitale dello stato di Alagoas, ma le piccole città dell'interno dei due stati hanno anch'esse sofferto danni incacolabili.
In città, la situazione più grave è quella delle favelas costruite sopra o sotto costoni di terra, che si sono trasformati in fango scivoloso facendo crollare numerose baracche (quelle costruite "sopra") e seppellendone altre (quelle costruite "sotto"). Il bilancio dei morti non è ancora stato confermato ufficialmente, ma si dice che siano circa 70 solo nello stato di Pernambuco (Recife), e altrettanti in Alagoas, mentre sarebbero circa 120.000 le famiglie rimaste senza tetto.
Se non l'avessi visto coi miei occhi non avrei creduto che una grande città potesse ridursi in questo stato, io sono fortunata perché abito in un posto abbastanza alto e anche nei due giorni in cui non ho potuto uscire di casa la mia vita è stata quasi normale, la strada per la panetteria era accessibile, e anche quella per il videonoleggio.... ma in alcune avenidas era impossibile transitare in automobile, perché le macchine si ritrovavano semplicemente a fluttuare nell'acqua... a malapena riuscivano a transitare gli autobus, ma il problema era salirci sopra senza ritrovarsi giù dal marciapiede con l'acqua fino a metà coscia.
Nell'interno, la situazione è stata anche peggiore. A Matriz de Camaragibe, dove ho abitato dal 91 al 95, solo la piazza della chiesa emergeva dall'acqua. Moltissime persone, che non sono riuscite a raggiungere la piazza, hanno passato la notte fra martedì e mercoledì arrampicate sui pali della luce o sedute sui tetti: acqua sopra e acqua sotto, un inferno d'acqua.
Ora l'alluvione è rientrata ma la città sembra un villaggio fantasma dopo un bombardamento, molte famiglie hanno perso tutto, il frigorifero, letti, materassi, armadio... una mia amica non è riuscita a salvare neanche le mutandine dei bambini.
Ora, se la situazione non peggiorerà di nuovo, bisognerà calcolare i danni. Il governo federale ha già stanziato aluni miliardi per i comuni colpiti dalla tragedia, e qui sta il problema. Quest'anno ci saranno le elezioni municipali, e per la prima volta i sindaci in carica si potranno ricandidare per essere rieletti. A Matriz, ad esempio, nonostante il governatore dello Stato sia di opposizione, deve necessariamente trasferire i fondi al muncipio, e cosa fa il sindaco? Favorisce quelli che sono dalla sua parte, usando i soldi dell'emergenza per rafforzare la sua campagna elettorale. I "suoi" poveri gli saranno immensamente grati per l'aiuto alimentare, la ricostruzione della casa, l'acquisto del materasso, ma i poveri "d'opposizione"....
Una famiglia non ha ricevuto la cesta d'emergenza con la seguente motivazione: "voi avete la faccia da 40" (40 - "quarenta" - è il numero del candidato del PSB, il partito d'opposizione, ma quarenta è anche il nome di una specie di polenta, cibo per miserabili, grottesco gioco di parole sulla pelle di chi non mangiava da tre giorni). Sempre lo stesso sindaco (ovviamente non lui in persona, ma i suoi scagnozzi) riunisce la gente sotto il palazzo municipale e fa il "lancio" delle gallette, scatenando la furia di chi ha fame, e lasciando i più deboli senza niente.
"Piove, governo ladro"..... ora lo capisco molto bene...
Carissimi tutti,
la settimana scorsa, come forse avrete visto anche al telegiornale italiano, si è scatenato sul nordest del Brasile un violentissimo nubifragio. Le città più colpite sono state Recife, dove abito io, e Maceió, capitale dello stato di Alagoas, ma le piccole città dell'interno dei due stati hanno anch'esse sofferto danni incacolabili.
In città, la situazione più grave è quella delle favelas costruite sopra o sotto costoni di terra, che si sono trasformati in fango scivoloso facendo crollare numerose baracche (quelle costruite "sopra") e seppellendone altre (quelle costruite "sotto"). Il bilancio dei morti non è ancora stato confermato ufficialmente, ma si dice che siano circa 70 solo nello stato di Pernambuco (Recife), e altrettanti in Alagoas, mentre sarebbero circa 120.000 le famiglie rimaste senza tetto.
Se non l'avessi visto coi miei occhi non avrei creduto che una grande città potesse ridursi in questo stato, io sono fortunata perché abito in un posto abbastanza alto e anche nei due giorni in cui non ho potuto uscire di casa la mia vita è stata quasi normale, la strada per la panetteria era accessibile, e anche quella per il videonoleggio.... ma in alcune avenidas era impossibile transitare in automobile, perché le macchine si ritrovavano semplicemente a fluttuare nell'acqua... a malapena riuscivano a transitare gli autobus, ma il problema era salirci sopra senza ritrovarsi giù dal marciapiede con l'acqua fino a metà coscia.
Nell'interno, la situazione è stata anche peggiore. A Matriz de Camaragibe, dove ho abitato dal 91 al 95, solo la piazza della chiesa emergeva dall'acqua. Moltissime persone, che non sono riuscite a raggiungere la piazza, hanno passato la notte fra martedì e mercoledì arrampicate sui pali della luce o sedute sui tetti: acqua sopra e acqua sotto, un inferno d'acqua.
Ora l'alluvione è rientrata ma la città sembra un villaggio fantasma dopo un bombardamento, molte famiglie hanno perso tutto, il frigorifero, letti, materassi, armadio... una mia amica non è riuscita a salvare neanche le mutandine dei bambini.
Ora, se la situazione non peggiorerà di nuovo, bisognerà calcolare i danni. Il governo federale ha già stanziato aluni miliardi per i comuni colpiti dalla tragedia, e qui sta il problema. Quest'anno ci saranno le elezioni municipali, e per la prima volta i sindaci in carica si potranno ricandidare per essere rieletti. A Matriz, ad esempio, nonostante il governatore dello Stato sia di opposizione, deve necessariamente trasferire i fondi al muncipio, e cosa fa il sindaco? Favorisce quelli che sono dalla sua parte, usando i soldi dell'emergenza per rafforzare la sua campagna elettorale. I "suoi" poveri gli saranno immensamente grati per l'aiuto alimentare, la ricostruzione della casa, l'acquisto del materasso, ma i poveri "d'opposizione"....
Una famiglia non ha ricevuto la cesta d'emergenza con la seguente motivazione: "voi avete la faccia da 40" (40 - "quarenta" - è il numero del candidato del PSB, il partito d'opposizione, ma quarenta è anche il nome di una specie di polenta, cibo per miserabili, grottesco gioco di parole sulla pelle di chi non mangiava da tre giorni). Sempre lo stesso sindaco (ovviamente non lui in persona, ma i suoi scagnozzi) riunisce la gente sotto il palazzo municipale e fa il "lancio" delle gallette, scatenando la furia di chi ha fame, e lasciando i più deboli senza niente.
"Piove, governo ladro"..... ora lo capisco molto bene...
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