Le agenzie hanno battuto la notizia da pochi minuti: Rio de Janeiro è stata scelta dal CIO per ospitare le Olimpiadi del 2016.
"Siamo gli unici, fra le dieci economie più grandi del mondo, a non aver mai ospitato un'Olimpiade", aveva detto il presidente Lula. "Per gli altri si tratterebbe semplicemente di un'Olimpiade in più, per noi sarà un'occasione senza pari (...). Questa candidatura non è solo nostra, ma di tutta l'America del Sud. Un continente che non ha mai ospitato un'Olimpiade. È arrivato il momento di correggere questo errore".
Una grande vittoria per Lula, quindi, per tutto il Brasile e per tutto il Sudamerica.
Il progetto presentato da Rio era il più caro fra i quattro finalisti. La previsione di spesa è di 14,42 miliardi di dollari, contro i 4,82 di Chicago, i 6,13 di Madrid e i 6,8 di Tokio.
Saranno sfruttati 19 degli spazi eretti in occasione del Panamericano del 2007, e altri 11 saranno costruiti ex-novo.
Non dimentichiamo che il Brasile insedierà, solo due anni prima della competizione olimpica, anche la Coppa del Mondo di Calcio (Brasil 2014).
Insomma, il paese salta prepotentemente agli onori della cronaca. Non si tratta solo di sport, di proiezione internazionale, di prestigio: si tratta di un giro di denaro impressionante, posti di lavoro, turisti, una sfida veramente grande che implica anche numerosi rischi, primi fra tutti la sicurezza (degli atleti e degli ospiti) e gli appalti milionari (noi italiani ne sappiamo qualcosa, siamo maestri nell'arte dell'arricchimento illecito).
Credo però che questo sia il momento della gioia. È un grande, grandissimo successo che merita di essere celebrato. Caipirinha per tutti!
"Siamo gli unici, fra le dieci economie più grandi del mondo, a non aver mai ospitato un'Olimpiade", aveva detto il presidente Lula. "Per gli altri si tratterebbe semplicemente di un'Olimpiade in più, per noi sarà un'occasione senza pari (...). Questa candidatura non è solo nostra, ma di tutta l'America del Sud. Un continente che non ha mai ospitato un'Olimpiade. È arrivato il momento di correggere questo errore".
Una grande vittoria per Lula, quindi, per tutto il Brasile e per tutto il Sudamerica.
Il progetto presentato da Rio era il più caro fra i quattro finalisti. La previsione di spesa è di 14,42 miliardi di dollari, contro i 4,82 di Chicago, i 6,13 di Madrid e i 6,8 di Tokio.
Saranno sfruttati 19 degli spazi eretti in occasione del Panamericano del 2007, e altri 11 saranno costruiti ex-novo.
Non dimentichiamo che il Brasile insedierà, solo due anni prima della competizione olimpica, anche la Coppa del Mondo di Calcio (Brasil 2014).
Insomma, il paese salta prepotentemente agli onori della cronaca. Non si tratta solo di sport, di proiezione internazionale, di prestigio: si tratta di un giro di denaro impressionante, posti di lavoro, turisti, una sfida veramente grande che implica anche numerosi rischi, primi fra tutti la sicurezza (degli atleti e degli ospiti) e gli appalti milionari (noi italiani ne sappiamo qualcosa, siamo maestri nell'arte dell'arricchimento illecito).
Credo però che questo sia il momento della gioia. È un grande, grandissimo successo che merita di essere celebrato. Caipirinha per tutti!
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