28 luglio 2010

Un interessante punto di vista sul crocefisso nei luoghi pubblici

Anche in Brasile, come nel nostro paese, infuriano polemiche sulla presenza di simboli religiosi nei luoghi pubblici. Al di là delle posizioni personali (io sono dell'idea che uno stato laico non debba esibire alcun simbolo religioso), trovo che quella presa da un frate brasiliano e pubblicata un anno fa dal giornale "Folha de São Paulo" (o almeno, così dice la mia fonte) meriti un minuto della vostra attenzione. La traduco sommariamente e ve la propongo, senza nascondere che sono stata tentata di scrivere "italiana" al posto di "brasiliana". E di aggiungere una chiosa per suggerire la rimozione del crocifisso anche dalle pareti di alcune chiese e istituzioni religiose...

Sono un sacerdote cattolico e sono assolutamente d'accordo con la richiesta del Procuratore di San Paolo di togliere i simboli religiosi dai luoghi pubblici.
Il nostro è uno stato laico e non deve favorire questa o quella religione. Il Crocifisso deve essere tolto!
E aggiungo che non mi è mai piaciuto vedere il Crocifisso in tribunale, dove i poveri hanno meno diritti dei ricchi e le sentenze vengono barattate, vendute e comprate.
Non voglio più vedere il Crocifisso nelle Camere legislative, dove la corruzione è la moneta più forte.
Non voglio più vedere il Crocifisso nemmeno nei commissariati, nelle prigioni e nelle caserme, dove i piccoli vengono repressi e torturati.
Ancor meno voglio vedere il Crocifisso nei pronti soccorsi e negli ospedali, dove i poveri muoiono senza ricevere assistenza.
Il Crocifisso deve essere tolto dalle ripartizioni pubbliche, perché Cristo non benedice la sordida politica brasiliana causa di disgrazia, di miseria e di sofferenza per i piccoli, i poveri e i meno fortunati.
 
Frade Demetrius dos Santos Silva


1 commento:

Anonimo ha detto...

interessante, anche perchè spiazza: il crocifisso non va tolto perchè lo stato è laico, ma perchè la giustizia non è rispettata