Di questi tempi si fa un gran parlare del bioetanolo, l'alcol per autotrazione. In Brasile le automobili ad alcol esistono dagli anni '70, quando il governo di allora (erano i tempi della dittatura militare, gli anni più feroci) lanciò il programma pro-alcol in risposta alla crisi petrolifera.
Personalmente trovo assai discutibile l'uso dei biocarburanti, nonostante siano molto meno inquinanti rispetto ai carburanti tradizionali. Il fatto è che l'idea di "ecologicamente corretto" non può limitarsi alle emissioni di CO2 e/o di particolati vari.
Difendere la "casa" (oikos, da cui il prefisso eco-, che significa proprio casa) significa non solo proteggerne i muri (l'ambiente) ma anche gli abitanti. Per produrre una quantità di biocarburante sufficiente a fare il pieno a un'automobile di media cilindrata ci vuole all'incirca la stessa quantità di terra necessaria a coltivare il nutrimento di un essere umano per un anno...
Ora, nel caso del Brasile è evidente che ci sarebbe terra per l'una cosa e per l'altra (a condizione che si realizzi la riforma agraria, ma questa è un'altra storia), ma secondo me entrano in ballo considerazioni di tipo etico.
A livello globale, non possiamo far finta che, siccome noi abbiamo degli eccessi di produzione agricola e in nome del mercato dobbiamo distruggere interi raccolti, allora il problema della terra e del nutrimento degli esseri umani non esiste.
Nel caso del Brasile, poi, c'è un'aggravante: la coltivazione della canna da zucchero implica un lavoro di tipo semi-schiavista. Nel Nordest, i tagliatori di canna ricevono salari da fame a fronte di un lavoro massacrante; si tratta di un lavoro stagionale, quindi nei periodi fra un raccolto e l'altro (entresafra) o non si lavora, oppure si è costretti a emigrare verso zone con altri climi, dove il periodo del taglio è invertito rispetto al Nordest. E non è che nel Mato Grosso o a San Paolo il salario dei braccianti sia tanto più consistente che nel Nordest.
In pratica, il basso costo del bioalcol è anche il prodotto dello sfruttamento del lavoro umano.
Subito dopo Ferragosto, come promesso, inserirò nel blog la lettera di Julio Monteiro Martins su Lula, e anche lì troverete considerazioni interessanti sulla questione del biocarburante.
Nel frattempo proviamo a riflettere su queste cose in modo un po' più approfondito e, perché no, più etico...
Rimanete connessi.
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