05 novembre 2007

Anche questa è fatta

Finalmente ho consegnato la mia traduzione. Fra qualche mese sarà disponibile nelle librerie e forse diventerà un'opera di cui si parlerà a lungo, almeno negli ambienti legati alla Chiesa Cattolica.
Come promesso ve ne parlo brevemente, anche perché ha tutto a che vedere con il tema di questo Blog.
Ho avuto il privilegio (e la responsabilità!) di essere la curatrice e la traduttrice di una selezione delle lettere circolari che Dom Helder Camara (1909-1999), il profeta dei poveri, scrisse a un gruppo di collaboratori e amici brasiliani durante le sessioni del Concilio Ecumenico Vaticano II.
Per sapere chi era, vi basta digitare il suo nome su Google. Sul sito "Santi e Beati" (!!!) dicono di lui:

Non è un santo canonizzato, ma rappresenta la figura di un profeta evangelico santificato dal Popolo di Dio. Vescovo cattolico del Nord Est del Brasile, dal 1966 ha guidato e animato innumerevoli azioni non violente intraprese dai più poveri per la difesa dei loro diritti e della loro terra, scontrandosi con le pretese dei latifondisti, che vedevano in lui un pericoloso perturbatore dell’ordine pubblico. Scelse di vivere in povertà nella periferia della metropoli lasciando ai Poveri il suo palazzo vescovile. Appena compiuti i 75 anni furono subito accolte le sue dimissioni. Alcuni sacerdoti tra i suoi più stretti collaboratori furono uccise e lui pure più volte minacciato di morte. Resta una delle figure più luminose del Concilio Vaticano II; fu ispirandosi a lui che Papa Giovanni dichiarò: “la Chiesa Cattolica è Chiesa di tutti ma soprattutto dei Poveri”.

La sua arcidiocesi era quella di Olinda e Recife, la "mia" (la nostra!) Recife. Passare da quelle regioni e non rimanere impregnati della sua testimonianza è impossibile. Come se non bastasse, negli ultimi mesi della mia permanenza laggiù (fine 2002-inizio 2003) ebbi la possibilità di conoscere il prof. Luiz Carlos Luz Marques, attuale responsabile del progetto internazionale di pubblicazione dell'opera omnia di Dom Helder. Luiz Carlos aveva da poco terminato il suo dottorato in Storia in Italia... niente meno che a Bologna, presso l'Istituto per le Scienze Religiose presieduto allora dal compianto prof. Giuseppe Alberigo. Inevitabilmente, la bolognese trapiantata a Recife e il brasiliano che aveva trascorso 6 anni a Bologna non potevano che fare amicizia. Da quel sodalizio nacque allora il progetto di tradurre e pubblicare in Italia il frutto della sua tesi di dottorato: le 297 lettere (tutte datate e numerate) che il Dom aveva scritto ai suoi collaboratori brasiliani durante i lavori del Concilio.
Ci sono voluti 5 anni perché quell'ambizioso progetto andasse in porto. La casa editrice che pubblicherà il volume ha scelto, sapientemente, di operare una selezione del materiale, in modo da ridurre le pagine da circa un migliaio a 350. La scelta dei testi (lettere e brani di lettere) è stata opera mia, naturalmente dopo aver stabilito i criteri di selezione insieme all'editore e ai responsabili dell'Istituto Dom Helder Camara di Recife, detentore dei diritti sugli scritti del Dom.

Per il momento mi fermo qui. Tornerò a parlare del libro quando sarà sugli scaffali delle librerie, e magari vi regalerò qualche brano scelto.
Un'ultima osservazione: non pensate che si tratti di roba da "topi di sacrestia". Si tratta di materiale che potrà suscitare parecchi dibattiti e polemiche. Dom Helder era un profeta e i profeti, si sa, rompono le scatole anche dopo morti...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ne sapevo nulla, e il libro sarà un'ottima occasione per conoscere quel che sembra essere un vero uomo del Signore e degli Uomini. Nipote.

Anonimo ha detto...

P.S. Complimenti Maf!

TopolinoRosso ha detto...

Ah, Mafalda, complimenti davvero!! Soprattutto perchè sei riuscita a fare una cosa che ti piace e che riguarda il tuo amore-sogno, cioè il Brasile!!!
... riguardo all'imparare le lingue, ah, che tristezza che sono!! Riesco a malapena a squittire nella mia, perchè poi quando sono emozionata mi "impappino pure"!!!!
Ciao e a presto, il 21 e il 22 di questo mese, verrò su dalle tue parti, che ci si possa vedere??? ;)

Anonimo ha detto...

A quanto pare l'amore autentico, presto o tardi, produce frutti di vita ;-)
Detto tra noi, penso, per una serie di ragioni, che le speranze di Camara possano portare più lontano di quelle di Lula. Spero solo che questo tuo-suo libro sappia scuotere ancora coscienze e anime assopite. Sono più pessimista di te su questo tempo della Chiesa (forse è solo un momento, tra qualche mese sarà il contrario), sono contento che dom Helder abbia potuto non vederlo. Ma chissà che il seme caduto in terra non porti molto frutto...

gelo