03 febbraio 2008

Tutti al Sambódromo!


È la domenica di Carnevale. Stasera e domani sera sfileranno al Sambódromo di Rio de Janeiro le migliori Escolas de Samba della città, quelle del gruppo speciale.
Alle nostre latitudini non si ha un'idea chiara di cosa sia il carnevale del Sambódromo, generalmente si pensa che sia una sfilata a puro scopo ludico ed estetico. Ma non è così. Si tratta di una vera e propria competizione paragonabile, a livello di campanilismo e senso di appartenenza, al Palio di Siena per i senesi.
All'inizio le sfilate avvenivano in grandi avenidas della città, nelle quali venivano montate le gradinate nei soli giorni di Carnevale. Nel 1983 fu chiesto a Oscar Niemeyer di progettare una struttura fissa nell'avenida Marquês de Sapucaí, che fu inaugurata nel 1984 e prese il nome di Passarela do Samba. Ma la creatività popolare che l'aveva già battezzata Sambódromo ebbe come al solito la meglio.

Attualmente i gruppi che sfilano sono numerosissimi, tanto che sono stati suddivisi in diverse giornate (i gruppi meno organizzati, di serie B, C e D, sfilano addirittura in altre avenidas della città).
La domenica e il lunedì di Carnevale sfilano le migliori Escolas, che vengono votate in base a criteri molto rigidi; lo spoglio e la proclamazione della vincitrice viene realizzata il mercoledì delle ceneri (e trasmessi in diretta nazionale dalla Rede Globo).
Ogni blocco è composto da alcuni elementi fissi, le cosiddette alas, vestite allo stesso modo e a cui sono richieste determinate prestazioni. Ogni blocco è aperto dalla
comissão da frente (commissione di apertura) composta da 15 persone, che realizza una coreografia in tema con il titolo del blocco. Poi ci sono le alegorias (carri allegorici), ciascuno caratterizzato dai destaques, i personaggi centrali che rappresentano il tema (in genere bellissime ragazze, ma a volte anche personaggi famosi a livello nazionale o internazionale). Ci sono i porta bandeiras (i portabandiera), una coppia di sambisti con costumi spettacolari, e che si esibisce anch'essa in una coreografia sottoposta al giudizio della giuria. Ci sono alas come, per esempio, quella delle baianas (le baiane), in genere donne di una certa età vestite con il costume tipico di Bahia. Ma ci sono molte altre alas, che tutte insieme compongono la evolução (evoluzione), cioè l'insieme della sfilata nel suo complesso. C'è poi la Bateria: un folto gruppo di percussionisti che hanno il compito di dare il ritmo al samba de enredo, cioè la colonna sonora di ciascuna escola che ogni componente del blocco deve cantare all'unisono, seguendo il puxador (letteralmente, il "tiratore") cioè il cantante che, al microfono, ripete come un canone il samba di enredo per tutta la durata della sfilata (il samba è tematico, strettamente legato al titolo dell'enredo, la trama scelta da quella escola per la sua sfilata).
Per ogni escola possono sfilare al massimo 5000 componenti (avete capito bene: cinquemila) e il tempo di attraversamento del Sambódromo deve essere compreso fra 65 e 80 minuti. Anche questi elementi sono soggetti alla votazione della giuria.
Di solito l'ultima escola sfila al mattino presto, col sole che fa già capolino e illumina la Marquês de Sapucaí di una luce irreale.

Quando abitavo in Brasile rimanevo fino a tarda ora davanti alla TV, ipnotizzata dalla bellezza di quello spettacolo, dalla musica ripetuta ossessivamente, dai colori, dalle luci, dai costumi, dalla bellezza mozzafiato dei corpi di uomini e donne, ma anche dei volti segnati dalle rughe dei componenti non più giovani, dai piedi che sanguinavano, dal sudore del puxador, dal sorriso di tutti...
Mi manca. Quando nei nostri telegiornali mostrano un paio di immagini per 15 secondi, magari focalizzandosi in primo piano su tette e culi, mi si stringe il cuore.

Poi, certo, se non mi fossi già dilungata troppo dovrei spiegare che il Carnevale dei carioca non è solo Sambódromo; che i quartieri che sfilano sono quartieri popolari o vere e proprie favelas, che vivono in funzione di questo evento; che purtroppo il giro di soldi del desfile è gestito a volte da piccole o grandi mafie locali; che i turisti stranieri pagano fior di soldi per infilarsi in un'ala e poter dire "c'ero anch'io"; che la realizzazione di costumi e allegorie è diventata un laboratorio-pilota per l'utilizzo di materiali riciclati e a basso costo; che la mia escola favorita è la Mangueira (verde-rosa) il cui enredo quest'anno celebra i cent'anni del Frevo di Recife e Olinda...

P.S. Pochi minuti fa, un TG nazionale ha chiamato "scuole di ballo" le Escolas de Samba... a riprova del fatto che qui in Italia di questo fenomeno non si sa praticamente nulla :(

3 commenti:

Isabel Green ha detto...

una volta mi piacerebbe vederle in azione dal vivo!

TopolinoRosso ha detto...

Carissima.
mi piacerebbe un sacco andare a vedere il carnevale in Brasile, e nel mio piccolo piccolo partecipare. Per ora mi basterebbe arrivare fino a Venezia, ma sembra proprio impossibile anche una cosa così più a portata di "mano".
Per cui mi sfogo con i miei amici smemorati. Giovedì grasso vestita da clown, ho improvvisato con le mie amiche una festa di carnevale con balli e giochi... oggi mi sono vestita da gatto. Eh sì, per un topino come me, mettersi i panni del predatore non è poco!!!
un caro saluto e ti leggo sempre.
bacetti!

Anonimo ha detto...

Quando la compagna dello zio di mio marito arrivò in Italia , correva l'anno 1982 era un rigido febbraio nevoso, la porella chissà che si credeva: forse pensava che anche noi si festeggiasse il carnevale alla brasiliana (ne sapesa poco anche lei di noi) quindi durante la cena di presentazione a un certo punto disse: io mi sono portata il costume, noi tutte pensammo a piume e mantelli invece era un piccolissimo due pezzi con brillantini! Fuori nevicava.