12 agosto 2007

Il caso Renan

Vale la pena di spendere qualche riga sul caso che da settimane (o forse mesi) occupa le prime pagine dei giornali brasiliani: lo scandalo legato al presidente del Senato, Renan Calheiros, del PMDB di Alagoas.
Conosco Renan - e l'ho persino conosciuto personalmente, nel 1993, quando non perse l'occasione di presenziare all'inaugurazione del Centro Giovanile di Matriz de Camaragibe, dove lavoravo. Non è mai stato un fiorellino profumato, è uno degli oligarchi di Alagoas, uno degli stati meno sviluppati del paese, e la cui economia si basa fondamentalmente sulla produzione e trasformazione della canna da zucchero in estesissimi latifondi e, più recentemente, sul turismo balneare. Renan è sempre stato legato ai poteri forti, non è mai sceso di sella, qualunque fosse la coalizione al potere nella capitale Maceió, al governo dello Stato, al Governo Federale.
La sua nomina a presidente del Senato sotto il governo Lula mi lasciò, a suo tempo, sconcertata: da acerrimi nemici ad amici? Mah...

Da alcuni mesi Renan è nell'occhio del ciclone: la Commissione di Etica del Senato lo ha posto sotto inchiesta per aver utilizzato fondi di un'impresa di costruzioni privata per pagare delle spese personali, come ad esempio gli alimenti per una figlia nata al di fuori del matrimonio. Inoltre avrebbe favorito delle aziende private nei loro rapporti con l'INSS (la ns. INPS), in particolare la Schincariol (birra e bevande) che avrebbe acquisito alcune fabbriche del fratello di Renan, Olavo Calheiros (altro bel figuro), a prezzo superfatturato.

Ora viene indagato anche per aver violato la legge antitrust sulla comunicazione: pare che, in società con il più famoso impresario della comunicazione di Alagoas, João Lyra (appartenente, tanto per cambiare, a una famiglia di latifondisti della canna da zucchero), abbia costituito una società intestata a dei prestanome, con la quale ha acquistato testate giornalistiche e radio. In seguito, i due avrebbero diviso il patrimonio, lasciando i giornali a Lyra e le radio a Renan.
In Brasile non è consentito a chi occupi cariche pubbliche di possedere mezzi di informazione (eh sì, anche nel cosiddetto terzo mondo, quanto a conflitto d'interessi, sono molto più avanti della nostra repubblica delle banane...).

Ovviamente bisognerà lasciar fare alla giustizia e alle Commissioni il loro lavoro. Va da sé che probabilmente è tutto vero, ma anche che vi sono interessi - neanche troppo occulti - che hanno fatto sì che questo scandalo scoppiasse proprio adesso, che queste informazioni (risapute da tempo) fossero rese pubbliche proprio ora...

1 commento:

TopolinoRosso ha detto...

Carissima Mafalda,
ho letto il tuo curriculum on line, spinta dalla curiosità (anche io sono curiosa!) di sapere qualche cosa in più di te. Complimenti!! Che belle esperienze hai fatto! Io sono del '64 (siamo coetanee...) Bologna non è poi così lontana da Ancona, chissà che non ci si incontri???
Un saluto ed un abbraccio