18 dicembre 2007

"Uma vida pela vida"

Mi associo all'amico Pippo P. che nel suo blog (Il Migratore Clandestino, vedi link qui accanto) segnala lo sciopero della fame di Dom Luiz Flávio Cappio, vescovo francescano di Barra (Bahia), in protesta contro il progetto di deviazione delle acque del "Grande Chico", il Rio São Francisco.
Non è la prima volta che Dom Luiz fa lo sciopero della fame. In precedenza ne aveva sospeso un altro, quando il governo federale aveva garantito l'avvio del dialogo con le popolazioni locali del semiarido (sertão) contrarie alla mastodontica opera. Purtroppo però, anziché dialogare, il presidente Lula ha mandato l'esercito che ha dato il via ai lavori di scavo. Secondo Dom Luiz e numerosi altri movimenti che appoggiano la sua protesta tale opera favorirà l'irrigazione dei latifondi ma non sposterà di una virgola i problemi idrici dei piccoli proprietari, che continueranno a essere condannati dalla siccità che affligge la regione.
È inevitabile restare sgomenti: alcuni anni fa, all'inizio del suo primo mandato, Lula aveva affermato pubblicamente che alla siccità del sertão non andava fatta la guerra, ma che si trattava di trovare le forme migliori per conviverci in modo produttivo. Un po' come voler lottare contro il ghiaccio in Alaska, insomma: si tratta di un fattore climatico a cui l'uomo deve adattarsi con risorse intelligenti e a basso impatto ambientale (in questa direzione si muovono, per esempio) i progetti di scavo di piccoli pozzi per la raccolta delle acque sotterranee e di costruzione di cisterne in vetroresina per la raccolta delle acque piovane nei periodi in cui sono presenti precipitazioni).
Se volete saperne di più sullo sciopero della fame di Dom Luiz, sul sito di "Uma vida pela vida" (http://www.umavidapelavida.com.br/default.asp) troverete anche un po' di documentazione in italiano (mi dispiace avere poco tempo in questo momento, altrimenti avrei collaborato con Dom Luiz correggendo le traduzioni... ma sono comunque leggibili).
Ancora grazie a Pippo per la segnalazione.

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