31 ottobre 2009

Chiedete, e vi sarà dato (la parola ai lettori)

Sto passando un brutto momento personale e, malgrado ci siano molte notizie sul Brasile che meriterebbero un commento, mi manca l'energia interiore necessaria a scegliere gli argomenti, riflettere e soprattutto scrivere un testo coerente e decente.
Tuttavia, poiché mi dispiacerebbe lasciare il blog completamente inattivo, questa mattina mi è venuta un'idea bislacca che sottopongo ai miei lettori abituali e occasionali.

Voi che ogni tanto navigate fra queste pagine; voi che amate il Brasile; anche tu che capiti qui per caso perché stavi cercando informazioni su Terra Nostra o Vento di Passioni, o che su Google hai digitato qualcosa che ti ha condotto fin qui; voi che arrivate da "Americas" del Corriere della Sera o che fate clic dal blog di un amico, da facebook e da aNobii: avete qualche domanda da fare? C'è qualcosa su cui mi volete interrogare, che suscita il vostro interesse o la vostra curiosità? C'è qualche argomento che vorreste veder trattato su questo blog?
Lasciate un commento in coda a questo post e cercherò di rispondere a domande, stimoli e magari anche provocazioni.

So di correre un rischio, e cioè che nessuno risponda all'appello (o che scrivano qualcosa "i soliti noti", per amicizia più che per vero interesse).
Non me ne faccio un cruccio, in fondo si tratta solo di un esperimento senza pretese. La cosa peggiore che può capitare è che il blog resti per qualche settimana in quieto stand by, aspettando tempi migliori.

Ma se qualcuno ha qualcosa da dire, questo è il momento giusto...

14 commenti:

Unknown ha detto...

mah! potrei chiederti di raccontarci di Didì Vavà Pelè, i tre giocololier di cioccolata, ma forse non sei dell'umore giusto (e per tua fortuna non hai neanche l'età giusta).
Sicchè: che ne dici di parlarci di Chico Buarque de Hollanda?

Sandra B. ha detto...

Guarda qui, Mauro
http://it.wikipedia.org/wiki/Chico_Buarque

Ci sarebbe tanto da dire sulla musica, annoto gli spunti e magari quando riesco a riprendermi e uscire da questo tunnel buio ricomincio da lì.
Grazie del contributo.

Unknown ha detto...

un bacio e basta

monteamaro ha detto...

Ciao Mafalda, niente domande da fare, sul Brasile.
Ora che ci penso, le uniche immagini che ho di quella Terra,
sono gli "estremi" e gli "opposti" che sempre si rincorrono.
Ricchezza/Povertà, Trasgressione/Normalità, Metropoli/Foreste, Civiltà/Sfruttamento, Bianco/Nero...
e ancora e ancora...
Tutto questo forse, la presenta come una realtà schizofrenica, dove tutto è possibile, e ugualmente impossibile.
Ed è almeno per me, come essere sulle montagne russe: picchi di discese e brusche frenate, un continuo rincorrersi di guardie e ladri, che lascia senza fiato.
Ecco, mi piacerebbe sapere di un Brasile, dove la vita scorre nonostante gli estremi. Di una nazione in cui le situazioni opposte, siano le eccezioni e non la quasi regola.
Naturalmente, le mie sono solo le percezioni, di un osservatore forse distratto, oppure la somma di notizie date in maniera scorretta.
Ricorda poi, che:
Ogni uomo è perennemente in viaggio, bonacce e tempeste ci accompagneranno nostro malgrado.
Ma è bello sapere che la vita scorrerà comunque.
In bocca al lupo, per il tuo momento no.
Ciao da un visitatore, assolutamente per-caso.

Sandra B. ha detto...

monteamaro, hai messo il dito sulla piaga, o forse dovrei dire che hai colpito nel segno.
La contraddizione, la convivenza degli opposti, è proprio la caratteristica che più di ogni altra identifica questo grande paese. Potrei scriverci un saggio breve, su questo argomento. Non scherzo: è stato oggetto di una tesina all'università, nel 2001 (ho frequentato laggiù), per la disciplina di "Storia della Filosofia in Brasile". Il mio prof, oltre a darmi il massimo dei voti, mi "intimò" di trasformare la tesina in un articolo o saggio breve da pubblicare. Mai fatto. Ma quasi quasi mi verrebbe da rispolverarla...

maryvaleriano ha detto...

Mi piacerebbe leggere sulle analogie Brasile-Italia in cui si cellano inumerevoli coincidenze... La fine della schiavitù col l'arrivo degli imigrati italiani (fra cui mio bisnonno)La ditadura militare cui presidente più duro fu Medici (di origini italiane) e la magica finale del campeonato del mondo del 1970 in cui Brasile-Italia si affrontarono e cui risultato fu usato dal presidente Medici per tener buoni i brasiliani a suon di calcio, e propaganda politica... Anche la finale del 1994 (ancora fra i due paesi) ha avuto i suoi "dovuti" suoi risvolti... Senza parlare delle analogie tv globo e tv italiane... Queste due nazioni sono state più volte legate da coincidence e similitudini che passano inosservate, soterrate sotto i luoghi comuni di tutti e due paesi.
Tu che conosci bene questi due mondi puoi scrivere di quello che vuoi. Tira fuori la tua tesina!!!
bjos :-)

AMD ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
AMD ha detto...

Con l'Augurio che possa tornare il sereno...Avrei voluto chiederle di scrivere qualcosa per noi sul Brasile periodicamente, ma sarà per un futuro migliore.
Angelo D'Addesio
Il Grande Sud - Andinamedia

Tristeza, por favor vai embora
Minha alma que chora
Está vendo o meu fim

Fez do meu coração a sua moradia
Já é demais o meu penar
Quero voltar aquela vida de alegria
Quero de novo cantar

Tristeza, por favor vai embora
Minha alma que chora
Está vendo o meu fim

Fez do meu coração a sua moradia
Já é demais o meu penar
Quero voltar àquela vida de alegria
Quero de novo cantar

Sandra B. ha detto...

AMD, se ne può comunque parlare per il futuro. Restiamo in contatto.

BAiA ha detto...

Ciao,
io sono uno di quelli finiti per caso sul tuo blog, cercando notizie sul Brasile.
Lo trovo carino (il blog)...e mi spiace che per te sia un periodo "no".
Vedrò quindi di ottenere da te qualche dritta utile per dare un po' di corpo a certi miei sogni...e magari nel farlo ti distrai pure per qualche istante e ti allontani dai cattivi pensieri...
Quanto ai sogni...mi frulla da tempo in testa l'idea di trasferirmi al caldo con la mia dolce metà....in Brasile appunto.
Io mi occupo di energie "alternative" soprattutto di fotovoltaico; sai se in Brasile esistono incentivi per il settore? (come il Conto Energia in Italia per esempio)? o se ci sia possibilità di lavoro in quel settore?
Grazie per l'eventuale risposta :)
- Interessante il post sui biocombustibili -

BAiA ha detto...

Ciao,
io sono uno di quelli che è capitato sul tuo blog per caso...cercando informazioni sul Brasile.
Lo trovo molto carino (il blog) e mi dispiace che per te sia un periodo "no".
Da tempo mi frulla in testa l'idea di trasferirmi in Brasile con la mia dolce metà e ora sto ciminciando ad informarmi per valutare seriamente la cosa.
Spero tu possa darmi qualche dritta in tal senso...e nel farlo magari, ti allontani per qualche istante dai cattivi pensieri.
Io in Italia mi occupo di energie rinnovabili, soprattutto di fotovoltaico (come ingegnere progettista); sai se in Brasile esistono incentivi statali per il settore fotovoltaico come esistono in Italia (in Italia c'è per esempio il Conto Energia). Vorrei valutare che possibilità avrei in Brasile di continuare a fare il mio lavoro...magari con ritmi un po' più umani.
Ti ringrazio e spero mi risponderai.
Ciao
- Carino il post sui biocombustibili...io mi occupo anche di piccoli impianti di combustione biomasse -

Unknown ha detto...

Ciao a tutti.
Prima di tutto vorrei dire che il mio nome è scritto proprio cosi, con la "C" perché sono brasiliano, comunque si pronuncia "Marzio". Abito a Milano da circa 2 anni e lo so io quanto soffro a causa di questo piccolo (ma infelice) dettaglio.

Ho un amico con lo stesso nome che abita a Verona. Da quando lo conosco, lui pronunciava sempre il suo nome secondo la pronuncia italiana e un giorno mi ha chiesto perché io rispondevo sempre "Marzio" quando qualcuno mi chiedeva il mio nome. Non volendo offenderlo, ho scelto una risposta "politicamente corretta": CERCHI LA PAROLA "MARCIO" SUL DIZIONARIO. Il giorno dopo lui mi chiama sul messenger per chiedermi "perché non l'ho detto quello prima?".
Beh, una delle prime cose che un mio insegnante d'Italiano mi ha detto: "Prima di andare a vivere in un paese, cerchi il tuo nome sul dizionario per non avere sorprese indesiderate"...

Anche se non sono (per niente) felice con il significato del mio nome qui, amo l'Italia e mi piace tanto imparare pian piano la bellissima lingua dei miei nonni.

"Querida" Mafalda, lascio questo commento come suggerimento di argomento. Forse altri brasiliani hanno avuto una esperienza simile con i loro nomi (meno infelici, auguro) e possono condividerla, sia per ridere o per piangere insieme a noi (io purtroppo piango LOL).
Comunque, sono contento di vivere in Italia, contento di essere anche un pò Italiano (almeno nei miei documenti) e sopratutto, contento di essere Brasiliano.

Mafalda, volevo dire anche che mi è piaciuto moltissimo il post "Viado, ma de che?". Complimenti per il modo in cui ha parlato di un argomento cosi delicato.

Chiedo scusa per il mio italiano pieno di errori...

Un grande abbraccio da questo PROLISSO lettore...

Sandra B. ha detto...

Márcio, è sempre un piacere leggere i brasiliani e le brasiliane che passano sul mio blog. E il tuo italiano è molto buono, per essere qui solo da due anni.
Suggerimento interessante quello dei nomi, e più in generale del lessico. Per esempio, potrei parlare dei "falsi amici" e anche degli equivoci sulle parole oscene... Ci penserò.
Grazie del commento, a presto.

TopolinoRosso ha detto...

cara Mafalda,
è tanto che non ci sentiamo ... ti ho pensato tante volte. oggi avevo un po' di tempo eho cercato appositamente il tuo blog. un grande abbraccio