14 novembre 2006

Un paese con un futuro al femminile

Sul tema delle donne si potrebbe dire moltissimo, ma ci limiteremo qui a fornire alcune informazioni essenziali; innanzitutto anche in Brasile le donne sono più numerose degli uomini (circa il 2% in più) e hanno una maggiore aspettativa di vita (72,6 anni contro 64,8).

Anche se le donne hanno in media tre anni di studio in più, guadagnano ancora il 30% in meno dei loro colleghi maschi.

Ogni minuto quattro donne sono vittime di violenza fisica di vario tipo, dalle percosse allo stupro, il più delle volte per mano del proprio partner o di propri familiari. Circa 10 milioni di donne sono a rischio di gravidanze indesiderate a causa dell’uso inadeguato degli anticoncezionali (o della mancanza assoluta di conoscenze a riguardo), e su 100 donne che partoriscono, 28 hanno meno di 18 anni. I circa 1.200.000 aborti clandestini all’anno (in Brasile l’aborto è considerato un crimine, regolamentato da una legge del 1940) sono responsabili del 9% delle morti materne e del 25% dei problemi di sterilità femminile.

Tuttavia, oggi il 55% delle famiglie ha una donna a capofamiglia. All’inizio del XXI secolo le donne hanno finalmente superato gli uomini nel numero di iscrizioni all’Università. Una fra le più grandi metropoli del mondo, San Paolo (10,5 milioni di abitanti nel municipio), è stata guidata per ben due volte da una donna (Luiza Erundina 1989-1992 e Marta Suplicy 2000-2004) e sempre più numerose sono le donne elette alla carica di sindaco, governatore, deputata, senatrice, ministro o dirigente di grandi aziende.

In un paese segnato da sacche di maschilismo ancora molto violento, questi elementi costituiscono una chiara speranza per il futuro, soprattutto per la velocità con cui si afferma il cambiamento.

(i dati statistici si riferiscono al periodo 2004-2005)

Nessun commento: