16 gennaio 2008

Luar do sertão

Ed eccomi qui, in pieno sertão della Bahia, dove il cellulare non prende e le strade asfaltate sono una rarità, ma dove il cielo notturno è molto più blu, si vedono tutte le stelle dell'emisfero sud e la luce della luna è suggestiva come in nessun altro luogo al mondo.
Mi trovo in una piccola città che si chiama Presidente Jânio Quadros (nome conferito in onore dell'allora presidente della Repubblica, che aveva promesso alla città finanziamenti per il suo sviluppo), ospite della comunità dei padri rogazionisti, padre Toninho e padre Jota.
Sono qui per definire gli ultimi dettagli di un progetto di scuola familiare agricola destinata ai giovani e alle ragazze della zona rurale. Lo scopo è fornire loro una formazione scolastica medio superiore in agricoltura, in modo da favorire il miglioramento delle coltivazioni di sussistenza a cui si dedica la maggioranza dei piccoli proprietari, impiantare nuove colture destinate anche alla vendita, riscattare i valori e le tradizioni della cultura popolare, favorire lo sviluppo di un'agricoltura ecosostenibile.
Si tratta di un progetto ambizioso, il cui scopo principale è proprio la riduzione dell'esodo dalle campagne verso le grandi città, fenomeno che flagella il Brasile da diversi decenni e che ha portato la popolazione urbana a raggiungere l'80% della popolazione totale del paese, relegando alla zona rurale uno scarno 20% degli abitanti. Considerata l'estensione del paese e la disponibilità (almeno teorica) di terre coltivabili, va da sé che lo sforzo di aiutare le nuove generazioni a non abbandonare le aree rurali ma anzi a valorizzarle è assolutamente meritorio.
L'elaborazione del progetto presenta alcune difficoltà ma stiamo cercando di risolverle.
La comunità locale mi ha accolta con simpatia e affetto e questa immersione totale in una realtà completamente diversa da quelle che conoscevo in precedenza si sta rivelando un'esperienza molto interessante.
Ora vi saluto perché abbiamo una riunione fra 10 minuti e la connessione internet non è delle più veloci.
Rimanete connessi!

1 commento:

Labelladdormentata ha detto...

Mia cara, penso che anche qui in Italia si dovrebbe cominciare a pensare a progetti di sviluppo di questo tipo.
Ti invidio le notti stellate, quel cielo che a me risulterebbe sconosciuto e nuovo.
Non vedo l'ora di riabbracciarti e sentire da te i racconti di questo viaggio.