18 giugno 2006

Una spina nel fianco: il turismo sessuale

Sarebbe ipocrita nascondere questa piaga che affligge il paese, e soprattutto la regione nordest. In qualunque periodo dell’anno, negli aeroporti di Recife, Fortaleza, Natal e altre città dotate di scali internazionali, è facile imbattersi in gruppi di uomini di tutte le età appena sbarcati da voli charter organizzati da compagnie private. Sono soprattutto italiani e tedeschi a caccia di avventure a basso costo economico, ma a quale costo umano? Possiamo davvero biasimare ragazze e ragazzi che, privi di una speranza per il futuro, si lasciano abbindolare dalle facili promesse di persone sessualmente frustrate, e riescono a guadagnare in una settimana quello che lavorando ‘onestamente’ otterrebbero in tre o quattro mesi?

La Polizia Federale porta avanti da anni una campagna mirata a combattere il turismo sessuale, e in particolar modo le bande criminali che sfruttano bambini e bambine di età veramente al di sotto di qualsiasi ipotesi di 'capacità di intendere e di volere'.
Viene davvero da domandarsi quali problemi psicologici, affettivi e sessuali abbiano gli uomini italiani, visto che alimentano questo commercio inqualificabile con la loro presenza e i loro euro.
La speranza è che la lotta alla prostituzione infantile e al turismo sessuale, coniugata ad un autentico sviluppo umano ed economico del paese, possano nel giro di qualche anno trasformare questo crimine orrendo in un fenomeno decisamente marginale.

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